Una passione può diventare un lavoro? Si può vivere di ciò che si ama? Il celebre violoncellista Yo Yo Ma è la risposta a questi interrogativi: duro lavoro e cuore possono creare insieme qualcosa di grande, di spettacolare, portare lontano oltre tutti i confini sociali e morali.
Il regista di “Twenty Feet from Stardom” Morgan Neville ha voluto rendere omaggio a questa star vivente con un documentario travolgente: “Yo Yo Ma e i musicisti della via della seta“ (titolo originale “Yo Yo Ma and the Silk Road Ensemble”) in uscita nelle sale italiane dal 24 novembre 2016. Qui, la vera protagonista è la musica, che lentamente prende vita, si trasforma in sentimento di amore, di pace e unisce le persone con straordinaria semplicità.
Il Silk Road Ensemble, un gruppo di musicisti e artisti provenienti da tutto il mondo, ha proprio questo compito, far capire che individui di razza, religione e cultura diversa non sono dopotutto così distanti l’uno dall’altro se c’è melodia nell’aria. Si possono suonare strumenti differenti, parlare lingue opposte, ma alla fine ciò che conta è la musica, elemento universale, capace di eliminare ogni distanza. Siamo tutti cittadini dello stesso Mondo.
Il docu-film racconta questo, seguendo passo passo il formarsi del team, spostandosi dagli Stati Uniti alla Siria, passando per Cina e Iran, attraverso delle mini-interviste ai membri, fra i quali il compositore e suonatore di kamancheh Kayhan Kalhor, il clarinettista Kinan Azmeh, la diva della cornamusa galiziana (secondo la BBC) Cristina Pato, l’appassionata di pipa cinese Wu Man e lo stesso vincitore di numerosi Grammy Award Yo Yo Ma.
Un documentario travolgente, impreziosito da concerti, improvvisazioni e arrangiamenti di grandi esperti del settore, un profondo viaggio guidato dal violoncellista che a soli 7 anni suonò per JFK e Jackie Kennedy facendo innamorare l’America.
“Good things happen when you meet strangers” – Yo Yo Ma.
di Federica Giampaolo