E’ nelle sale in questi giorni “Genius” di Michael Grandage, biografia di Maxwell Perkins, scopritore e curatore editoriale di grandi scrittori americani, tra cui Ernest Hemingway e Scott Fitzgerald. La storia dell’editore, in questo film, analizza il rapporto tra questi e il letterato tormentato e avido di vita Thomas Wolfe: grazie a questo incontro lo scrittore ha conosciuto il successo letterario, con opere quali “Angelo, guarda il passato” e “Il fiume e il tempo”.
Thomas Wolfe, interpretato da Jude Law (il giovane Papa dell’omonima serie di Paolo Sorrentino, acclamata dal pubblico e dalla critica), nasce nella Carolina del Nord nel 1900, dove vive i primi anni della sua vita insieme ai genitori e ai fratelli, morti prematuramente. La famiglia sarà un tema ripreso nelle opere dello scrittore anni dopo, quando, durante l’università, si avvicina alla scrittura di romanzi e poesie, fino al fatidico incontro con Max Perkins (Colin Firth).
Il burrascoso rapporto tra i due si sviluppa parallelamente a un’altra relazione movimentata, quella tra Wolfe e Aline Bernstein, interpretata da Nicole Kidman: una storia d’amore caratterizzata da numerose rotture e ricongiungimenti. Nel film, appaiono anche Dominic West nei panni di Hemingway e Guy Pearce e Vanessa Kirby come Scott e Zelda Fitzgerald.
La pellicola mette dunque in evidenza il difficile rapporto che si instaura tra uno scrittore e il proprio editore, soprattutto in questo caso, dove l’artista è completamente immerso nei vizi e nelle difficoltà della vita da scontrarsi inevitabilmente con la figura severa e decisa di Perkins, che riconosce la genialità di Wolfe, ma anche la sua totale perdizione, un mix letale con cui aveva già lavorato.
Il dramma, tuttavia, si mostra prepotentemente, tralasciando spesso i tecnicismi editoriali: il risultato è comunque un film coinvolgente, grazie soprattutto agli attori che vi partecipano e alla loro grande interpretazione.
di Maria Giulia Gatti