…E che passato! Con questo slogan si è conclusa la sesta edizione di Milano AutoClassica, l’evento dedicato alle auto storiche che si è tenuto nei padiglioni 18, 22 e 24 di Fiera Milano Rho.
Un successo di visibilità soprattutto per RM Sotheby’s (la casa d’asta più grande d’Europa), che ha messo all’asta 750 pezzi unici: 430 automobili (tra cui uno dei 95 esemplari della EB110 GT, che risale al periodo precedente all’arrivo di Volkswagen. Valore tra i 275 e i 325.000 Euro) 150 moto, 140 biciclette e 60 barche.
Una grande lezione di stile, di valori e di morale è stata presentata da Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Infiniti. E ancora, Jaguar, Jeep. Lamborghini, Land Rover, Maserati, Mc Laren e Testla. Indimenticabile senza dubbio la Lamborghini Centenario, prodotta per soli 40 esemplari in onore dei 100 anni di Ferruccio Lamborghini.
Grandi nomi del passato sottolineano però i dubbi del presente, alla costante ricerca di innovazione e sicurezza, dove il lusso è una scelta così obbligata per alcuni marchi da costringerne una produzione limitata, come accadeva anni fa.
Ma Milano Auto Classica è stata anche l’occasione per festeggiare i 110 anni trascorsi dalla fondazione di Lancia, caduti proprio Domenica 27 Novembre. Per l’occasione Lancia Classiche permetterà ai proprietari delle auto storiche di usufruire di servizi di restauro e certificazione.
Tra le Lancia presenti all’evento spiccano la Alfa del 1907; la Lambda Torpedo Ballon del 1925; la Dilambda del 1930; la Astura del 1932; la Aprilia del 1937; la D50 del 1954; la Aurelia B24 Spider del 1955; la Flaminia Loraymo del 1960, una Coupé così chiamata in onore del designer che la concepì, Raymond Loewy, noto per aver disegnato (tra le altre cose) l’iconica bottiglia in vetro di Coca Cola; la Flavia Coupé del 1967; la Fulvia Coupé Rallye 1.6 HF del 1972; la Stratos del 1976; la Rally 037 del 1982; la Delta S4 del 1986; la Thema Ferrari 8.32 del 1988, e infine la Delta HF Integrale del 1994.
Alta l’affluenza, a testimonianza del fatto che il lusso è sempre più legato alla bellezza nostalgica del passato.
di Elena Frattaroli