Quante volte ci siamo fermati a pensare al tempo…il tempo perduto, il tempo che passa, il tempo che ancora abbiamo davanti a noi. La cosa straordinaria però, è che il tempo continua a scorrere senza mai fermarsi. E’ un dato di fatto, una certezza. Nessuno su questa terra ha il potere di fermare il tempo; possiamo misurarlo ma non bloccarlo. Il tempo non si può comprare, quindi non fa distinzione tra ricchi e poveri: siamo tutti soggetti alle leggi del tempo, ma possiamo tutti scegliere come utilizzarlo e se utilizzarlo. In ogni caso, lui sarà lì, in movimento continuo, a scandire le nostre vite e quelle di ogni cosa presente sulla terra ed oltre.
Il tempo non è palpabile, non si può annusare, non si può vedere, ma si può percepire attraverso il mutamento degli eventi che fanno parte della vita, come ad esempio il succedersi delle stagioni, della fanciullezza, dell’età adulta e della vecchiaia. Il tempo è una “convenzione” stabilita dall’uomo con parametri ben precisi, per poter essere in grado di misurare e poter in qualche modo gestire, il corso degli eventi.
Così, siamo da poco entrati in questo 2017, l’anno nuovo, calcolato e definito dall’uomo come un tempo fatto di 365 giorni. Esiste però anche un altro tempo, il tempo psicologico, legato alla mente e al pensiero umano. Vi sarà sicuramente capitato almeno una volta nella vita di pensare a come una situazione brutta, seppur breve, durasse un’eternità e sembrasse non finire mai, mentre un lieto evento impregnato di felicità fosse veloce come un lampo che attraversa il cielo, all’improvviso, per poi scomparire. Ecco, quando parliamo di questo, ci stiamo riferendo al tempo della mente.
Un tempo che non segue la classica convenzione stabilita universalmente, e che ruota intorno alle lancette di un orologio; stiamo parlando di un tempo inerente la percezione soggettiva di ognuno di noi, che riguarda quello che sentiamo e come lo percepiamo. Il nostro cervello raccoglie informazioni in ogni istante, e le processa per fornire la versione più veritiera possibile della realtà esterna.
Per fare questo, si avvale della memoria e della percezione; mettiamo a confronto eventi e situazioni secondo un ordine cronologico stabilito – per l’appunto – attraverso il tempo, ed è sempre attraverso la percezione e i dati di realtà che distinguiamo passato, presente e futuro. Ognuno di noi classifica e categorizza gli eventi attraverso due tipi di tempo: un tempo esterno, per così dire osservabile (il susseguirsi del giorno con la notte ad esempio), e un tempo interno, che solo la persona percepisce, e che è unico ed interpretabile solo da quella persona che lo prova.
Ma perché il tempo è così importante e prezioso? Semplice, perchè il tempo non si può ripetere, non si può riavvolgere; ciò significa che, una volta attuati, gli eventi non sono più modificabili. Questo dato di fatto mette tutti nella condizione di doverlo veramente utilizzare al meglio, nel modo più soddisfacente possibile.
Spesso usiamo frasi come: “non ho tempo” oppure “vorrei avere più tempo per me” e ancora “ha così tanto tempo di fronte a sé”. Il tempo è ciò che permette di dare un ordine alle nostre vite, di dare un senso all’esistenza umana, e di stimolare la creazione e la messa in atto di azioni evolutive. Il tempo lo gestiamo noi, anche se spesso sembra non sia così.
Non tutti sono bravi a domarlo, e ad oggi esistono fior di corsi basati proprio sulla “gestione del tempo”, mirati a sfruttare al meglio istanti e situazioni. Ognuno di noi ha infatti la la possibilità di utilizzare al meglio il tempo che gli è concesso, se solo lo desidera veramente. Siamo noi a creare il nostro destino, e quindi a scegliere come impiegare in ogni istante la nostra persona, il nostro tempo umano.
L’augurio che porgo pertanto a tutti voi per questo nuovo tempo del 2017, è di riappropriarvi dei vostri desideri, dei vostri ideali, ma soprattutto del vostro tempo. Scegliete bene, perché rubando due parole alla grandissima Cindy Lauper, “Time after time”, ci sarà sempre un istante in cui ci fermeremo a pensare, guardando a come avremmo impiegato il nostro tempo e a cosa ancora potremmo fare di buono con quello che ne resta, ipoteticamente, a nostra disposizione.
Eh si…perché anche questo è un’incognita: non siamo e non saremo immortali se non attraverso ciò che lasceremo attraverso le nostre azioni ed i nostri pensieri. Noi finiremo, ma il tempo sarà ancora lì, ad osservare i cicli della vita e le nuove generazioni che seguiranno, e che grazie a lui continueranno a crescere, ad evolversi.
E con questo ultimo spunto di riflessione, auguro un Buon Anno nuovo a tutti voi, e giocatevelo al meglio!
di Sabrina Burgoni