Volenti o nolenti, tutti noi abbiamo mangiato almeno una volta in un fast food, e nello scenario di queste moderne cattedrali del cibo un marchio spicca sovrano: McDonald’s.
Il pagliaccio Ronald e la grande “M” gialla su base rossa sono solo l’immagine di un grande impero nato dalla geniale idea di un rappresentante di frullatori, Ray Kroc. La sua incredibile storia è al centro di “The founder”, regia di John Lee Hancock, nelle sale italiane il 12 gennaio.
L’idea della catena di fast food si sviluppa nella mente di Kroc, interpretato da Michael Keaton, dopo aver visto la preparazione degli hamburger, in stile catena di montaggio, in una caffetteria di San Bernardino (California) gestita dai fratelli Richard e Maurice McDonald.
I due avevano ordinato contemporaneamente molti frullatori all’azienda presso cui Ray operava come venditore, l’ultimo di una numerosa serie di lavori. Incuriosito, scopre che solo alcuni di questi elettrodomestici venivano impiegati per preparare i frappè, mentre gli altri erano utilizzati per tritare la carne degli hamburger poiché era il piatto del menù maggiormente richiesto, e quindi serviva una preparazione pulita e veloce. Diversi anni più tardi il marchio McDonald’s è quotato in borsa.
Tutte le vicissitudini che hanno portato una modesta caffetteria a divenire una grande catena di ristorazione è raccontata in una storia incredibile, fatta di alti e bassi; Ray Kroc convince lo spettatore che “volere è potere”, se si è armati di costanza e aspirazione, puntando al proprio obiettivo senza troppi rimorsi, convinti di aver imboccato, finalmente, la strada giusta per il successo.
di Maria Giulia Gatti