Una collezione elegante, raffinata e profonda in perfetto stile Gucci Uomo. Bohemian-grunge la silhouette, calde le sovrapposizioni, linee oversize per i cappotti ricchi di dettagli prussiani con martingala e bottoni metallici. Sotto, doppiopetto da esteta, cardigan-scultura e blazer dalle linee boxy. Corte, svuotate di volume, ritornano rose e iris creati in esclusiva per Gucci, che diventano un distintivo grafico insieme a stampe e micro fantasie . Nuance dark che muovono tra rosso decadente e verde pavone senza mai abbandonare il nero pieno. Pantaloni asciutti, di matrice equestre, pinces sui fianchi e stretti a scendere, d’obbligo con stivali riding per un new gentleman dal tocco poetry ottocentesco. La sera lo vuole in tuxedo, smoking jacket e pantaloni in velluto nero, da moderno Oscar Wilde. Trench e blazer in cavallino laserato e giacche da camera. Per i tessuti la scelta cade su sete printed effetto cravatteria.
Pelle invecchiata e usurata effetto vintage e montone spalmato. Maglieria in chiave deluxe, dalla lavorazione importante volutamente infeltrita o impalpabile per piccoli pull leggeri alla stregua di garze.
Eccolo, dunque, l’ultimo capitolo scritto da Frida Giannini, Direttore Creativo di Gucci. Sono i poeti dell’inferno questi uomini che falcano la passerella di Gucci, sono i nuovi intellettuali ribelli, i nuovi Fleurs du Mal: “Sono poeti maledetti ma con un’attitudine disinvolta nella capacità di mescolare e di creare uno stile molto personale; tessuti dal touch ottocentesco e pezzi morbidamente oversize, camice dai vezzi dandy e una coolness da giovane attore hollywoodiano”
Fiamma Ferrari Bonnet