La storia del cinema italiano è costellata di capolavori, ma pochi negli anni hanno raggiunto lo status di cult de Il Sorpasso. Il film del 1962 di Dino Risi è, ad oggi, una pietra miliare, un emblema di tutte quelle sfumature narrative che prendono il nome di commedia all’italiana. Nel 2017, per la prima volta dopo più di cinquant’anni, Il Sorpasso arriva a teatro.
Dal 4 al 21 maggio il Teatro Manzoni di Milano vedrà salire di nuovo in macchina insieme Bruno Cortona e Roberto Mariani, personaggi protagonisti del film che nel tempo sono divenuti simbolo di due mondi opposti che entrano, volenti o non volenti, in collisione. Sarà Giuseppe Zeno a vestire i panni che furono di Vittorio Gassman interpretando Bruno, quarantenne spaccone che piomba con nonchalance nella vita di Roberto. Il timido studente di giurisprudenza con poca esperienza della vita ma dai valori fermi, originariamente portato sullo schermo da un giovanissimo Jean-Louis Trintignant, stavolta ha il volto di Luca di Giovanni.
Il testo della pièce è stato riadattato da Micaela Miano direttamente dal soggetto cinematografico steso da tre mostri sacri: lo stesso Risi, Ettore Scola e Ruggero Maccari. Anche se spogliata dai riferimenti temporali, che vedevano l’originale creare una fotografia smaliziata dell’Italia del boom economico, ci aspettiamo dunque di vedere in scena la vicenda di quel Ferragosto qualsiasi in una Roma deserta dove Bruno trascina Roberto in un’avventura on the road alla volta delle coste toscane.
La sfida per il regista Guglielmo Ferro è grande: riuscirà a portare sul palco quei sorpassi al cardiopalma che danno il titolo all’opera, con tutti i sottintesi psicologici e le sfumature sociali che l’originale racchiudeva sotto le spoglie di sagace commedia?
Se vi state domandando se è il caso di andarlo a vedere, non ci resta che citare Bruno Cortona: “È sempre il caso.”
di Martina Faralli