Gli occhi azzurro cielo e il viso d’angelo hanno lasciato il posto a uno sguardo freddo e castano. L’incarnato diafano e delicato è sostituito da una pelle ruvida e sapientemente invecchiata. Persino il corpo snello non c’è più, ma una corporatura massiccia e muscolosa. Dopo Inception, Shutter Island e Revolutionary Road ritroviamo Leondardo Di Caprio nei panni di J.Edgar Hoover, storico direttore del Federal Bureau of Investigation, l’FBI. La figura di Hoover è una delle più rappresentate nella storia del cinema americano sia dal punto di vista patriottico che critico. Il ruolo di Hoover nella storia americana fu quello di rivoluzionare la storia dell’FBI modificando le tecniche investigative rendendo l’agenzia operativa ed efficiente, introdurre ferree misure d’addestramento e selezione liquidando il personale inappropriato e raccomandato. È famoso inoltre per aver ostacolato e indebolito il sistema criminale dei gangster durante il proibizionismo, e il comunismo con i suoi simpatizzanti come Charlie Chaplin e Martin Luther King ricevendo anche molte critiche. In questo film si ripercorrono gli eventi principali del cinquantennio di mandato di Hoover, dal caso del rapimento del figlio di Lindberg alla cattura e uccisione di John Dillinger, ed è appunto la rappresentazione di un tempo cosi lungo che vede Di Caprio cambiare aspetto e carattere. Il talentuoso attore americano, adorato dalle sue fan anche per la sua indiscutibile bellezza “angelica”, è stato per l’occasione reso meno avvenente, più corpulento, e i suoi celebri occhi cerulei sono stati camuffati con lenti a contatto scure. È dunque grazie all’abilità di Leonardo Di Caprio nell’interpretare lo stesso personaggio e i suoi cambiamenti fisici e morali in più momenti della sua vita a rendere J. Edgar più simile alla realtà che alla finzione. Inoltre grazie anche alla capacità di dosare la parte intrattenitiva propria al cinema e all’intepretaizone di un uomo vissuto e conosciuto. Di caprio attraverso la direzione di Clint Eastwood ha mostrato l’evoluzione interiore dell’uomo, non solo quella pubblica, le sue rinunce, tutto per la politica e per il potere che alla fine lo corrompe. Lo stesso attore ha dichiarato quanto sia stato difficile comprendere un personaggio con una psiche così complicata e costruita ma che studiarlo gli ha permesso di comprendere cosa fosse l’amore per il Paese che Hoover provava e grazie a questo è riuscito a ritrarlo nel film.
Giulia Rozza