Sarà nei cinema italiani da giovedì 18 maggio, Sette minuti dopo la mezzanotte (titolo originale “A monster calls”), regia di Juan Antonio Bayona.
Tratto dall’omonimo romanzo di Patrick Ness, l’ultima opera del regista spagnolo sembra riallacciarsi per le tematiche affrontate alla prima, “The Orphanage”: il rapporto che lega la madre al proprio figlio, circondato da storie ed eventi fantastici, tra realtà e fantasia, ricordi e fatti.
Conor (Lewis MacDougall) è un ragazzo di dodici anni, vittima di bullismo a scuola. Anche a casa, però, la situazione è difficile; la madre, interpretata da Felicity Jones, è gravemente malata, il padre (Toby Kebbell) è distante e la nonna (Sigourney Weaver) è una figura severa e autoritaria.
Così il giovane, per scappare dalla miseria della propria vita, si rifugia in un mondo fantastico al centro del quale c’è un mostro dalle sembianze di un albero. Ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte, il mostro appare e racconta a Conor storie incredibili e avvincenti a patto che, alla fine del racconto dell’ultima fiaba, il ragazzo racconti la sua vera storia.
Nel cast, oltre ai già citati, Liam Neeson nei panni del mostro.
Il film punta ad affascinare lo spettatore, non solo con incredibili effetti speciali, ma anche coinvolgendolo nella commuovente storia di Conor, così giovane e già obbligato a sopportare l’incredibile peso di un’esistenza difficile. La storia così sorprende il pubblico e lo conquista, proprio come il mostro fa con il ragazzo. Una fiaba, dunque, a metà tra sogno e realtà.
di Maria Giulia Gatti