Sarà al cinema da giovedì 20 luglio Operation Chromite, del regista coreano John H. Lee. Tratto da una storia vera, il film segue le vicende successive allo scoppio della Guerra di Corea.
E’ il 25 giugno 1950. La Corea del Nord invade la Corea del Sud con l’aiuto di Cina e Russia; la capitale Seul cade dopo tre giorni di assedio e in un mese la stessa sorte tocca alla parte settentrionale del Paese. Il generale delle forze ONU MacArthur (interpretato da Liam Neeson) decide dunque di rispondere all’attacco sbarcando nella città portuale di Incheon e pianificando, dunque, l’operazione Chromite: un’unità segreta sudcoreana, denominata X-Ray e formata da 7 soldati guidati dal capitano Jang Hak-soo (Lee-Jung jae), si infiltra nella città occupata dai nemici e raccoglie informazioni per il comando dell’ONU, fingendosi ingegneri militari e civili; ottenuto il rapporto dagli agenti segreti, l’ONU comanda così il ritiro delle unità. Inevitabilmente, però, il piano non si conclude nel modo migliore: la copertura salta e l’ONU deve intervenire per salvare Incheon e la Corea del Sud.
Nel cast, oltre a Liam Neeson e Lee-Jung jae, Lee Bum-soo e Jin Se-yeon. Un film d’azione, quindi, con numerosi momenti di tensione. Il fine ultimo però di questa pellicola è individuabile nelle parole del regista: “Operation Chromite è un film di guerra ma anche un film sull’essere umano. Perché questa è una storia sul sacrificio ultimo per una degna causa. Abbiamo messo la nostra passione e il nostro impegno durante le riprese. Credo che sia molto significativo per il pubblico”. John H. Lee ci tiene ad evidenziare il senso di sfida che ha provato girando quest’opera, cercando di comunicare l’intenso significato che va oltre alla pellicola.
di Maria Giulia Gatti