Giorgio Armani si ripete? Forse sì, per fortuna, ma non troppo. La sfilata Spring/Summer 2018 presentata nel corso della Fashion Week milanese ci ricorda chi è Re Giorgio, colui che non deve dimostrare nulla, dopo una carriera iniziata a 40 anni avendo in testa una visione ben chiara di ciò che voleva che accadesse tanto nella moda, quanto nella società: le fondamenta sono così da sempre, eleganza e misura.
Questa volta, però, ci mostra un lato inedito della sua creatività; è infatti una donna decisa, libera, giocosa, giovane, quella che sfila a Milano. Una donna che, straordinariamente, tralascia il tanto amato blu per ritornare al primo amore, il nero, e che dal nero parte per raccontare meravigliose storie di colore. L’ispirazione orientale viene ripresa e trasformata: la geisha si cambia d’abito ed esce, affronta una Tokyo notturna e underground, decisa a divertirsi.
Questa libertà viene ripresa anche nei rimandi all’arte, alla pittura astratta che ricorda Kandinskij su giacche e abiti che si fanno notare. Le linee e le silhouette restano quelle classiche: i pantaloni sono ampi e alla caviglia, abbinati a lunghe giacche maschili, mentre per i bermuda ritroviamo giacchine corte strutturate, in un fantastico valzer di proporzioni.
Gli abiti corti dagli orli sbiechi scoprono le spalle oppure sono da finta educanda, con trasparenze misurate; le asimmetrie sono calibrate, e movimentano il tutto con giochi di stampe e colori. Dopo il gran parlare di “athleisure”, Giorgio Armani ci mostra come la reale innovazione stia nei dettagli; il nuovo casual, che attinge dal guardaroba sportivo, viene servito su parka impalpabili con coulisse, si ritrova nei bomber lunghi di tessuto prezioso, o nella classica casacca orientale nera a profili bianchi, rivisitata per renderla un capo pratico ma ricercato.
Anche le lavorazioni profumano di grande novità e maestria: sembra che Armani in questa sfilata abbia voluto giocare con i tessuti, plasmarli, attingendo dalle avanguardie giapponesi. E così nascono pois 3D multicolor che fluttuano con la modella, o maxi gorgiere vittoriane, rivisitate in chiave nuovo millennio. Non mancano ricami preziosi, paillettes, ruches e intrecci, che danno vitalità a tessuti come organza, voile, raso, shantung, che si rincorrono in sovrapposizioni di differenti pesi. Il nero è il colore predominante, che insieme ai sabbia e all’argento aiuta a dare risalto al color blocking di fucsia, rossi, aranci, verdi e pastelli, o alle stampe floreali grafiche e a quelle pittoriche astratte.
Perfetti gli accessori, protagonisti di una sfilata in cui nulla è lasciato al caso: ancora la trasparenza scopre il piede sui tronchetti ricamati o sulle francesine a punta, mentre i sandali intrecciati con nappine rivelano il lato sensuale. Le borse sono tracolline in rettile stampato, pochette preziose, doctor bag animalier, shoppers intrecciate e mini bag plissettate. Le collane gorgiera e gli orecchini di forme geometriche solide sono importanti e colorati, veri catalizzatori di attenzione.
di Jessica Landoni
[…] essere anch’io superata e dichiarare il mio amore eterno per lui, unendomi all’ottimo articolo scritto da una bella penna che si chiama Jessica Landoni. Jessica esordisce chiedendosi «Giorgio […]