Dal 19 ottobre all’11 febbraio l’Ala Brasini all’interno del Complesso del Vittoriano, Roma, apre le porte alla mostra artistica “Monet”, che celebra il genio dell’Impressionismo francese. L’esposizione, a cura di Marianne Mathieu, vanta circa sessanta opere provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, che ha recentemente celebrato i suoi ottanta anni di vita.
“Monet” vuole rievocare il ricco e variegato percorso dell’artista. Si parte quindi dagli autoritratti del suo esordio, passando per le vedute dei meravigliosi paesaggi (sia agricoli che urbani), fino ad arrivare alle numerose rappresentazioni di salici piangenti, viali delle rose, ponticelli e soprattutto delle ninfee che caratterizzavano il giardino della sua abitazione a Giverny, un comune francese situato a nord della Normandia. Durante l’ultimo periodo della sua vita infatti, Monet si concentrò maggiormente proprio su questi elementi, riprendendoli più e più volte, e grazie ai quali – ad oggi – è riconoscibile in tutto il mondo.
L’intento del celebre pittore era quello di imprigionare su tela l’impressione che riusciva a cogliere in un preciso momento, in quanto ogni istante, in base al cambiamento della luce e alla variazione cromatica, mutava continuamente il soggetto, che però all’apparenza restava invariato.
La presenza dei dipinti che compongono l’intera esposizione è dovuta unicamente al figlio secondogenito di Monet, che in seguito alla morte del padre decise di donare tutte le opere rimaste sino ad allora custodite nella sua dimora, rendendo dunque posssibile questo vero e proprio viaggio senza precedenti.
di Veronica Chiesa