Musa dall’anima struggente che veste raffinati abbinamenti di pezzi dal sapore vissuto e nuovi oggetti del desiderio. Lasciando una scia di seduzione fatale.
Tessuti tapestry rivisitati e fantasie floreali dalle tinte caravaggesche sui disegni jacquard, nelle applicazioni ricamate e nelle stampe su seta proposte nei lunghi abiti onirici, nelle giacche brevi e insellate e nei pantaloni di derivazione equestre.
Cappotti oversize con robe de chambre e inserti di chiffon trasparente sulle bluse con pettorina. Marsine da uniforme e morbide gonne in velluto. Pattern animalier esotico, piume dark e affilate, cappe di pelle. Vita stretta e disciplinata da una cintura nei tubini e fiocchi morbidi su completi effetto pijama. Fino a ruche plissettate che salgono sulla silhouette, arrivando al collo, sfiorandolo come la corolla di un fiore.
Per la sera, un’impalpabile femminilità soffiata sulla pelle. Lunghi abiti in strati di tulle doppiato e arricciato, ricami con ramage floreali nati da microcristalli e paillette sapientemente piegate a mano a disegnare fiori tridimensionali, metabolizzati sul corpo come nuove divinità preraffaellite.
Solo materiali preziosissimi: broccati e pelle, velluto e seta. Pavé di piume di gallo in un cangiante nero-verde. Pelliccia lavorata per regalare un effetto asciutto e mannish, mescolando capretta e shearling e visone intarsiato sullo chiffon.
Accessori: impeccabili ultrachic e sofisticati.
Rivisitazione del dettaglio della staffa metallica per le chiusure delle nuove Stirrup bag.
Clutch e bisacce morbide, anche in coccodrillo, in nero anche per il giorno, una versione più architettonica è invece prevista per il cocktail.
Stivali da cavallo bassi e pantofole in vernice o suede innalzate da un tacco affilato. Piccoli occhiali dalle lenti tonde e grandi bijoux, con collier e orecchini composti da isole geometriche in resina lavorata e sfaccettata.
Federica Piacenza