Materiali sintetici, totalmente biodegradabili, per non nuocere all’ambiente, senza perdere eleganza e fascino. Distinguerle dalle pellicce tradizionali è quasi impossibile, questi capi d’abbigliamento hanno un minor impatto ambientale e non sussiste più il problema delle pellicce realizzate con specie in via d’estinzione, come il leopardo delle nevi o il panda gigante.
Tra i personaggi famosi troviamo la stilista Stella McCartney, che ha dichiarato di non usare pellicce nelle sue collezioni per motivazioni etiche.
Ma se proprio non potete rinunciare al fascino della pelliccia, ecco gli atelier dove è possibile trovare la versione ecologica.
L’atelier milanese Zenda Due, viene fondato nel 1988. “Riservato a chi non farebbe male ad una marmotta”, recita l’invito all’inaugurazione. Un’idea di Magda Saldarini, ambientalista e
animalista convinta, il primo shop di pellicce ecologiche in Italia, ha subito un grande successo. Vengono aperti negozi in Italia e in Europa, mentre l’ideazione e la produzione si concentrano tra Parigi e Parma. La collezione “La Petite Eco” va dai classici eco visone ed eco cincillà fino a ecoleopard, eco zebra o ecopanther. Una parte del costo della pelliccia verrà devoluto all’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali.
A Torino troviamo l’azienda Wolves, leader nel mercato delle pellicce ecologiche in Italia. I suoi capi, tra cui l’esclusiva collezione firmata Pierre Cardin, sono tutt’ora prodotti nei laboratori di Torino e vengono realizzati in puro cotone. Collaborazioni importanti anche con Dior e Valentino, che hanno commissionato a Wolves la realizzazione delle loro creazioni.
Irene Coggi