Come annunciato lo scorso 20 dicembre, Vivienne Westwood ha depennato il proprio nome dal calendario della London Fashion Week Men’s F/W 2018 a favore di una presentazione completamente digitale. Le motivazioni della scelta vanno inserite nell’ambito della svolta sostenibile del brand. Una decisione del tutto coerente, se si considerano i costi delle scenografie spettacolari delle sfilate e della mondanità sfrontata dei party che servono, talvolta, a nascondere la mancanza di contenuto.
Ma c’è chi non ha bisogno di ricorrere a stratagemmi, come Vivienne Westwood, che ha quindi preferito inviare un’e-mail a buyer e giornalisti con un video-messaggio, il lookbook della collezione e il suo personale manifesto politico.
“Sono una stilista attivista. Da anni utilizzo la moda per comunicare il mio messaggio: fermare il cambiamento climatico e l’estinzione della vita sulla Terra. Il bisogno di vivere in armonia con il pianeta è una questione di vita o di morte”, ha esordito la Westwood nella sua lettera.
Nel video-messaggio, già disponibile su YouTube, la stilista e i suoi testimonial raccontano la collezione attraverso immagini di backstage. Utilizzando le grafiche prodotte negli anni per t-shirt, opuscoli e poster, Vivienne Westwood ha deciso di realizzare un intero mazzo di carte da gioco da collezionare per ottenere il messaggio completo.
“Mettendo in pratica i messaggi delle carte,” continua nella lettera, “avremo un progetto per salvare il mondo”. Ha dunque iniziato a pubblicarne una a settimana sui canali social dell’azienda, partendo dal segno dei fiori ironicamente associato alla guerra, che è anche il tema della collezione.
I capi sono unisex: “Scambiatevi i vestiti!”, scrive la Westwood. Come era facile aspettarsi, la stampa mimetica e il verde camouflage sono il leit motiv dell’intera linea, e si sovrappongono a stampe e maxi-collane giocose, accessori bellici, tessuti fluidi come la seta, e motivi a righe o tartan.
Gli abiti, pensati per durare nel tempo non solo per qualità della confezione ma anche a livello estetico, si ispirano spesso a pezzi iconici appartenenti sia al passato della Maison, così come a nuove icone; un esempio è il Princess Coat, cappotto in Harris Tweed con abbottonatura sul lato maschile, realizzato nelle varianti tartan e camouflage.
La vera novità, però, sta nella riscoperta di un colore decisamente poco tradizionale nelle associazioni cromatiche belliche, il Mountbatten Pink, introdotto da Lord Mountbatten nella Seconda Guerra Mondiale: una tonalità di grigio incerto, che diventa malva con le luci del tramonto e del crepuscolo. Anche i tessuti partecipano al gioco di rimandi militari, tra cui il tessuto Melton, materiale tradizionalmente usato per le uniformi dell’esercito.
Vivienne Westwood rimescola le carte della Fashion Week e dimostra ancora una volta il suo inestinguibile talento nel dar vita a prodotti autentici e trasgressivi, insegnando ai colleghi più giovani cos’è davvero la creatività.
di Eleonora Garofalo