“11 milioni di followers. Quando penso a questo numero mi fa sempre impressione”. È così che un entusiasta Enrico Roselli, CEO di La Martina, introduce Mariano di Vaio. Un influencer dal seguito considerevole, famoso in Italia ma anche in altri mercati chiave per il brand argentino, come ad esempio Londra. Roselli non manca di puntualizzare questi elementi nel suo discorso di presentazione della collezione La Martina e Mariano di Vaio – Primera Selección, che a Pitti Uomo 93 vede il suo lancio ufficiale con un evento all’interno della Limonaia di Villa Vittoria.
L’emozione è palpabile mentre il CEO racconta dell’incontro con Mariano, che appare più come un gioco di serendipità che come una pianificata mossa di marketing. Sì, perché tutto ha avuto inizio con un regalo: la moglie di Mariano, l’avvocatessa Eleonora Brunacci, ha donato al marito, appassionatissimo di sport, una lezione di polo a Villa A Sesta in Toscana. Il fatto che il fashion blogger fosse stato vestito interamente La Martina per l’occasione non è sfuggito ai radar del brand, da sempre fra i top players proprio nel mondo del polo.
Da lì, una catena di eventi sinergici: l’invito a Mariano nella boutique di Milano e poi quello, decisivo, a visitare la casa madre de La Martina a Buenos Aires. L’intesa con Lando Simonetti, fondatore dell’azienda, e l’emozione di Mariano di fronte alla prima polo da lui disegnata 35 anni fa. E uno scambio di frasi, essenziale quanto significativo: “Dovresti riproporla”, “Lo facciamo”.
In tempi incredibilmente brevi per un mondo spesso appesantito dagli iter aziendali – il tutto si è svolto da novembre ai primi di gennaio – Mariano di Vaio e La Martina hanno dato vita alla Primera Selección, una rielaborazione dei modelli di polo che hanno fatto la storia del brand e delle divise dell’omonimo sport.
La capsule collection ripercorre la storia della maglia e dei suoi materiali, dal tricot al piquet fino al jersey, e lo fa a partire proprio da quegli esemplari storici che avevano tanto affascinato Mariano di Vaio durante il suo viaggio in Argentina. È la celebrazione di un marchio iconico, ma anche dei valori che esso porta con sè: famiglia, tradizione, passione sportiva. Incarnati (forse sorprendentemente) da un personaggio chiave della contemporaneità mordi-e-fuggi.
di Martina Faralli