Michelle Hunziker. “Bella magnifica senza un’età”, avrebbero cantato gli 883. Debutta sul palco dell’Ariston sfoggiando un elegantissimo abito nero a sirena firmato Armani Privé, con cui, complice quella scollatura profondissima, ha lasciato tutti a bocca aperta.
I successivi due abiti certo non hanno retto il confronto con il primo: bellissimi, ma non da ricordare. E soprattutto, neri; tanto che l’ultimo cambio abito è risultato una piacevole novità: scintillante, fiabesco, da sogno. E, ancora una volta, un applauso ad Armani Privé.
Passiamo alla seconda serata. Protagonista indiscussa: Alberta Ferretti. Dall’abito fucsia principesco a quello morbido rosso fuoco, Michelle ha centrato un bersaglio dopo l’altro. Certo, avrebbe potuto osare di più, ma, dopotutto, questa eleganza senza tempo ha conquistato tutti.
Ahimè, la caduta di stile arriva per tutti prima o poi. E, ironia della sorte, per Michelle arriva proprio quando si tratta di indossare gli abiti del marito. Dagli spacchi vertiginosi all’eccesso di brillantini, passando per quella disarmonica commistione tra abito da sera e smoking che non avrebbe valorizzato neanche una ventenne, i capi della maison Trussardi hanno ricevuto una critica dopo l’altra.
La terza serata è stata invece dominata da uno spirito più giocoso, firmato naturalmente Moschino: si sarà senza dubbio divertita la Hunziker a calarsi prima nelle vesti di una rock star con abito di tulle nero, rouge di pizzo, chiodo di pelle e calze a rete, passando attraverso il frac total black dominato dal grande fiocco fucsia legato in vita. Per poi stupire tutti con l’abito lungo floreale, omaggio alla città di Sanremo.
E in conclusione, gran finale firmato Armani Privé, di cui Michelle ha sfoggiato tre abiti eleganti e sofisticati, riconfermandosi come il fiore più bello del palco.
di Francesca Trivella