Eterno, infinito, senza tempo o, per i più modaioli, Timeless: questo è il tema della collezione Fall/Winter 2018-19 di Trussardi. Apparentemente un equilibrio instabile tra tradizione e contemporaneità, concretamente un volersi mettere in gioco, riuscendo a dettare un nuovo ed inusuale linguaggio estetico.
Trussardi si dedica ad una gang urbana mantenendo il savoir faire italiano della tradizione. Aperta a nuovi orizzonti e senza confini, la collezione è multietnica, il risultato di una sintesi tra due mondi apparentemente distanti tra loro. L’attualità della ricercatezza dello stile si fonde alla tradizione che da sempre contraddistingue la maison.
Il capospalla è over e ben strutturato, la gonna fluida con spacco vertiginoso, il blazer sartoriale e la “Jacket” biker. La pelle è glitterata o illuminata da stampe; imperano i disegni del tartan, fantasia che si presenta in più dimensioni, micro e macro, e con versatilità si muove tra giorno e notte; così come le stampe di montagne o di sciatori che troviamo sia sul daywear che su abiti da sera scivolati. Le silhouettes si muovono in verticale, austere e solenni, le linee invece sono fluide e dinamiche e permettono la coesistenza di agilità e sofisticatezza.
Gli accessori impreziosiscono i look; maxi marsupi unisex e zaini in tessuto tecnico; shopping extralarge in pelle stampata o personalizzata, con logo e dettagli in pelliccia, testimone dall’alta qualità dell’artigianato italiano. Il classico levriero è stilizzato e diventa una nuova chiusura con una doppia finalità: a tracolla (intercambiabile) oppure top handle.
La scarpa invece si rifà alla tradizione: il modello maschile con linguetta e fibbie laterali viene rivisitato in una chiave creativa che unisce formalità e sportswear; la donna, invece, sfila con tronchesi dal tacco medio.
Trussardi propone una collezione fresca e giovanile, dove la montagna si sposa con la città, il micro con il macro, le stampe tartan con i colori dell’alba e quelli della notte; il tutto sintetizzato in un’elegante crasi pensata per chi ama il viaggio e l’avventura della quotidianità.
di Annamaria Aufiero