Jesse Owens e il tedesco Luz Long alle Olimpiadi di Berlino del 1936 rappresentano l’ispirazione cui è approdata Stella Jean per la creazione della collezione Fall 2018 RTW, presentata a Milano in occasione della Fashion Week.
In linea con l’approccio multiculturale radicato nella sua etichetta, Stella Jean ha voluto celebrare l’amicizia nata durante gli XI Giochi Olimpici a Berlino nel 1936 tra Luz Long e Jesse Owens, nonostante i regolamenti razzisti imposti agli atleti tedeschi dal regime nazista.
La designer ha reso omaggio a Owens, che durante quelle Olimpiadi vinse quattro medaglie d’oro, sovrapponendo una pettorina sportiva con il suo numero, 733, su molti degli sguardi, che sono stati ravvivati da riferimenti sportivi.
Le immagini di nuotatori, corridori, rematori sono ricamate in modo eccellente su cappotti, gonne ampie, top con scollo a V con maniche drappeggiate e abiti di popeline blu. La grafica ispirata alle corse è stampata su blouson abbinati a pantaloni di pelle.
I tessuti iconici africani stampati di Stella Jean compaiono nella collezione su una lunga gonna a colonna e un abito multicolor a maniche lunghe. La linea comprende inoltre una capsula di rafia e sneakers see-now-buy-now, sviluppate in collaborazione con Philippe Model.
La stilista è riuscita senza dubbio a controllare al meglio i suoi impulsi decorativi, offrendo una collezione gioiosa ed energica. Le Tropez pata-pata sneakers, ad esempio, sono realizzate in pelle e interamente rivestite in rafia, con una decorazione a motivi geometrici in micro-borchie termoadesive verniciate.
“Prima era un piatto di miscelazione. Ho sempre molti strati, ma ho reso l’aspetto un po’ più leggero qui”, afferma la designer italo-haitiana. I capi si aprono infatti all’esaltazione del dinamismo plastico: i dettagli propri delle uniformi da gara emergono in contrasto alle stampe neo futuriste dei colori in libertà.
La plissettatura delle gonne emula l’effetto trompe l’oeil delle immagini lenticolari attraverso cui schermidori e lunghisti si animano con i movimenti naturali delle pieghe. Le specialità olimpiche prendono vita attraverso i tagli dell’alta sartoria femminile.
Gonne, pantaloni e capispalla in pied-de-poule, vezzo borghese degli anni ’30, vengono arricchiti da ricami raffiguranti le corsie di gara, con le numerazioni dei blocchi di partenza posizionate lungo i fianchi e la vita.
di Benedetta Longobardi