Iceberg per la collezione Fall/Winter 2018-2019 scende in strada venerdì 23 febbraio e rompe le righe portando i suoi capi in mostra direttamente al pubblico. Per la presentazione della nuova linea, James Long ha pensato ad una sfilata itinerante con partenza da Via Sant’Andrea e con meta Piazza XXV Aprile, passando per i luoghi simbolo di Milano quali Via Montenapoleone, Via Gesù, Piazza San Babila, Piazza Duomo e Piazza Castello.
Si vuole rivolgere direttamente alla new generation, che mira ad impressionare servendosi di colori energici, tagli irregolari e grafiche punk, maglieria glossy e piumini molto evidenti decorati da intarsi, che risultano però essere perfettamente inseriti entro il contesto urban attuale. Sicuramente una modalità di comunicazione molto efficace quella adottata dal direttore creativo, che tende ad instaurare un dialogo diretto con la strada, riconosciuta come vero target di riferimento di questa collezione.
L’unica tappa chiusa al pubblico prende luogo lungo la sfilata nella meravigliosa cornice del Salumaio di Montenapoleone, dove la splendida dimora storica incontra la contemporaneità di questi capi tanto audaci quanto perfettamente aderenti alle tendenze del momento. Linee a tratti rotonde e a tratti più schematiche si sintetizzano nella realizzazione di abiti che soddisfano il desiderio di vestire sportivamente ma con ricercatezza e audacia.
L’utilizzo di texture diverse, tra cui la pelle e il jacquard, ad esempio, poste su una linearità che rimanda sempre alla natura del brand di sportswear, rappresenta la volontà di Iceberg di incontrare uno stile che possa coniugare un taglio sportivo con colori e trame che tendono ad uno stile più urban, declinato a tratti nel suo aspetto più punk-rock e a tratti nel suo aspetto più vintage.
James Long mantiene ben chiara l’identità del brand, confermando l’adozione del capo sportivo come centrale nella propria collezione, che rivisita però in chiave streetwear e che sceglie, proprio per questo, di mostrare in primis a coloro che lo hanno ispirato.
di Arianna Altimani