Moooi è un’azienda di design olandese fondata nel 2001. Essa prende il nome dalla parola “mooi” (che in olandese significa bello), a cui è stata addizionata un’ulteriore “o” per aggiungere originalità al brand. Per Moooi collaborano numerosi designer internazionali a cui viene data carta bianca per quanto riguarda il processo di creazione: infatti uno degli slogan di questo brand è “The Unexpected Welcome”, come a ribadire l’importanza di accogliere e valorizzare ciò che è originale, inaspettato, estroso.
In occasione del Salone del Mobile, Moooi sbarca a Milano con un’esposizione del tutto inedita, presso lo showroom di Via Savona 56. In questa nuova collezione ritroviamo l’originalità tipica del brand attraverso i tre principali temi creativi dell’esposizione: Moooi through the eyes of Megan Grehl, collaborazione con il famoso studio di design newyorkese che ha scelto di allestire un ipotetico appartamento con note eleganti all’interno dello showroom Moooi; il lavoro di questo team di designer ha come obiettivo quello di creare un prodotto di design funzionale ma dai tratti scultorei e piacevoli alla vista dell’utente.
Il secondo tema è Moooi through the eyes of Concrete, collaborazione con l’azienda di design fondata ad Amsterdam. Il loro contributo per l’esposizione di Milano è House of Concrete, che ha portato l’azienda a creare nello showroom di Moooi uno studio temporaneo di design arredato con prodotti Moooi, in cui parte del team di Concrete lavorerà dal vivo durante il periodo di esposizione.
L’ultimo tema, The Museum of Extinct Animals, ha portato i designer di Moooi a intraprendere un’accurata ricerca nei musei di tutto il mondo, con l’obiettivo di trovare raffigurazioni di antichi animali estinti. Queste sono diventate il punto di partenza per la creazione di tappeti, pelli, carte da parati e materiali che sembrano riportare questi animali in vita attraverso la nuova collezione di texture e superfici originali.
Insomma, un brand che metterà d’accordo gli amanti dell’eleganza con chi ama essere sorpreso dall’inaspettato.
di Sara Fabiani