Moncler 2.0: “the new chapter”

Moncler

Nuovo capitolo nel corso della Fashion Week milanese: lo scenario si è aperto su una galleria d’arte industriale, bisogna lasciarsi guidare. Un’unica storia in sale differenti, raccontata da diverse voci attraverso video installazioni. La visione 2.0 della moda è arrivata, ed è firmata Moncler.

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Innovazione, cambiamento, velocità e atemporalità: questi i punti chiave del nuovo progetto. Pochi mesi dopo il format “The Building”, il brand sente la necessità di fare ancora un passo avanti, e ripensare il fashion system in un flusso continuo di idee. Il legame sempre più forte con i new media e le nuove tecnologie non è sfuggito a Moncler. Così, sul main stage di un’industria della moda in evoluzione, a febbraio scorso il marchio ha proposto contemporaneamente otto collezioni. Ciascuna di esse, poi, è stata lanciata singolarmente in un determinato periodo dell’anno. Dimostrando così la sua indipendenza dalla stagionalità e dai trend, Moncler ha progettato stili e design per persone diverse, di tutte le fasce d’età.

L’upgrade di Moncler

Questa volta, meno di un anno dopo, l’upgrade. Ma noi siamo ancora al centro del nuovo progetto. Moncler ha scelto cinque designer per dare forma e voce all’univoco heritage del brand, attraverso nuove collezioni. Così lo show prende le sembianze di una serie di installazioni immersive che coinvolgono lo spettatore attraverso il video. La narrazione di ogni progetto è stata anch’essa parte del lavoro di ciascun designer, al fine di comunicare a 360° la propria interpretazione di Moncler. Moncler 1952 si basa interamente sulle geometrie. L’innovazione tessile e i classici della maison si incontrano per rivoluzionare lo stile urbano contemporaneo donandogli un’allure un po’ pop. E sono proprio le variazioni e le trasformazioni che hanno subito a raccontarne l’essenza. Il progetto di Simone Rocha, invece, riflette la sua personalità sinuosa e sensuale, rievocando l’immagine di un giardino inglese in primavera. È la natura il cuore della sua visione, che si traduce in silhouette aggraziate e sottili, sottolineate da applicazioni floreali. L’heritage Moncler emerge invece nei dettagli, e in particolare nella scelta tessile del pvc.

Il design di Green

Completamente diverso e innovativo il design di Craig Green, che prende ispirazione dai “wearable habitat”, come tende e kites. Performance e sostegno i valori fondamentali del progetto, raccontati attraverso l’allestimento di uno spazio-video in cui ha “liberato” le sue cappe con cappuccio abitabili.

Costruttivismo è la parola chiave della collezione di Noir Kei Ninomiya. Per raccontare le sue creazioni, nate dalla somma di moduli tessili ripetuti e uniti da anelli metallici, ha scelto una ricostruzione virtuale tridimensionale. Innovazione tessile e abilità manuale sono la chiave di volta per la creazione delle sue silhouettes uniche e femminili, dominate dal colore nero.

Infine…

Un’altra storia è quella raccontata da Fragment Hiroshi Fujiwara, che ha trovato l’equilibrio perfetto tra la performance e il suo stile sfacciato. La collezione, la cui ispirazione è legata all’universo musicale e al tema del viaggio, è caratterizzata dalle stampe tipiche del designer, che adornano tutti i capispalla.

 

di Alessandra Nuzzo

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