Alla Milano Fashion Week, con la collezione Primavera/Estate 2019, Antonio Marras si rivolge alla poesia francese di Arthur Rimbaud, l’uomo dalle suole del vento, che di Harar, città mistica dell’Etiopia, ha fatto il suo rifugio. A Bruce Chatwin, che dichiarava il suo tributo a Rimbaud con “Che ci faccio qui?”; Una domanda che si era posto proprio in Abissinia. E poi a tutti i viaggiatori viaggianti, e ancora a chi parte e a chi a partire, invece, è costretto.
Milano Fashion Week by Marras
Questa volta lo stilista di Alghero mescola contaminazioni africane e motivi botanici in uno show ad alto tasso di emozioni, partendo dalla storia di una principessa africana, figlia del negus d’Etiopia, che visse gli ultimi anni di vita in esilio all’Asinara tra il 1936 e il 1939, e giocando con stampe leopardo e motivi floreali con tanto di glicini e farfalle 3D che decorano una collezione romantica ed eclettica.
«Due colori esistono al mondo, e il verde è il secondo», ha spiegato Marras al termine dello show presentato alla Milano Fashion Week, citando uno scritto di Sergio Atzeni. «Perché il verde è il colore dell’isola, e in un certo senso dell’esilio», ha aggiunto. Così, sono verdi gli sfondi dei pitonati che si insinuano sui capi per ridisegnarne le forme. Sono verde acido i maxi abiti in cotone e i pizzi con gli jais e i tulli. E il verde, sempre, si fa strada su stampe di rigogliose fioriture e sui gambi di rose enormi. Irrompe ad un tratto il pois bianco e nero. Il set up è come sempre molto suggestivo. Le modelle attraversano cornici di porte vintage, che sugli stipiti sostengono sacchi pieni di sabbia, che avranno un ruolo nel gran finale.
Il maculato di Marras
Un piccolo divertissement dove la calma estrema del deserto, che si riverbera nei toni sabbia dei cotoni abbinati ai quadretti vichy marroni e neri, compone mises coloniali per le esploratrici di allora e di oggi. E il sabbia fa da sfondo alla stampa graffito-africana per le sete ondulate. Il maculato, vero trionfatore della collezione, è sviluppato in tutte le sue espressioni. Lo show andato in scena in questa Milano Fashion Week termina con un coup-de-théâtre: l’arrivo di una decina di attori-danzatori in slip che si rincorrono come in una performance di Pina Bausch o Sasha Waltz, fino a strappare i sacchi di sabbia della scenografia in un gesto d’impatto.
di Benedetta Longobardi