Sabato 22 settembre, in occasione della quarta giornata di Milano Fashion Week, Stella Jean stupisce lo spettatore accompagnandolo sulla strada del cotone, materiale che viene impreziosito e ricamato ad arte. Con ampi gonnellini a balze o wrapped, abiti e camicie con fiocchi annodati in vita, il noto brand d’alta moda mette in scena una sfilata che parte dall’Italia fino ad arrivare nel Benin.
La via del cotone vista da Stella Jean
Sette minuti è la durata media una sfilata, così come sette erano i giri che gli uomini resi schiavi erano obbligati a fare intorno all’Albero dell’Oblio per perdere l’orientamento, dimenticare e abbandonare ogni desiderio e volontà di tornare alla loro vita precedente. In questi sette minuti la collezione vuole celebrare il più potente antidoto a tutto ciò: la memoria.
La collezione Primavera/Estate 2019 di Stella Jean, presentata alla Milano Fashion Week, ripercorre la terribile Via del Cotone esaltando la ormai centenaria tradizione beninese in relazione a quella brasiliana. Infatti, in collaborazione con il Ministro degli Affari Esteri, il Ministro della Cultura e del Patrimonio Culturale del Benin, Stella ha documentato un approccio etico e sostenibile dell’intera filiera produttiva. Dalla semina, alla filatura a telaio a mano degli artigiani: tutte attività che seguono il processo naturale e biologico, e per questo motivo certificate secondo la EcoCert S.A.
La collezione di Stella Jean nel dettaglio
Ogni capo d’abbigliamento presentato racconta una storia differente. Grazie a Madame Eugenie Akouegnon, maestra artigiana, imprenditrice e donna straordinaria, la tradizione beninese incontra l’estetica italiana reinventandosi continuamente. Questo è un matrimonio stilistico che unisce la resilienza culturale africana con il bianco del pizzo e con stampe raffiguranti i naviri portoghesi degli azulejos. Ogni ricamo e ogni capo rievocano un momento passato e sono stati realizzati a mano in parte grazie anche al contributo delle donne del Benin. I colori della collezione prendono ispirazione da quelli trasmessi da Yemenja alla Sacerdotessa Paule de Souza, che li ha poi comunicati a Stella Jean ed inclusi nella palette.
di Silvia Barbieri