In lotta tra identità personale e stereotipi, l’interpretazione di Donatella Versace per l’Autunno/Inverno 2019 è pura provocazione. Un equilibrio di forze, colori e sensualità, per un’audace rottura con le regole e le classificazioni di genere imposte.
L’uomo Versace
Quest’evoluzione dell’uomo Versace nasce da una volontà di libertà: la ricerca di un’identità culturale unica, e assolutamente personale. Se nel suo metodo progettuale Gianni Versace ha sempre cercato di superare i limiti imposti, non soltanto dalla realtà, ma soprattutto dalla società, Donatella Versace per questa nuova collezione ha deciso di romperli. La nuova visione dell’uomo è strettamente legata al cambiamento e alla trasformazione del concetto stesso di moda. È infatti per questo che la collezione è stata una vera e propria celebrazione dei contrasti.
Identità e stereotipi
Un vero e proprio gioco di provocazioni: sotto la normalità e gli stereotipi metaforizzati nei capispalla e nei loro dettagli, come le spille modellate sulle graffette e le clip da scrivania, prende forma l’autentico carattere dirompente degli outfit. Una cifra stilistica decisa, con l’intento di creare un dialogo attraverso l’accostamento di capi e dettagli, apparentemente in opposizione, ma che ben rappresentano la poliedrica natura umana. Una vera e propria riscoperta delle sfaccettature della mascolinità: colori saturi, boa di piume, boxing shorts e stampe bondage, così che ognuno possa comunicare attraverso i capi la propria personalità.
Empowering o empo-wearing?
Il tocco Versace è in questo senso un incoraggiamento, una dichiarazione d’intenti. Attraverso i capi logati e gli accessori iconici del brand reinterpretati, Versace scopre i suoi intenti e firma la sua personale provocazione ai concetti di status e ruolo. Così autorità e potere assumono un diverso significato e, sulle note solenni che hanno accompagnato lo show, portano in scena una nuova sensualità sui forti toni del rosso e delle sfumature del simbolico nero. Piccoli dettagli dell’immaginario punk hanno fatto capolino, e in questo senso alcuni suoi elementi estetici sono stati rivoluzionati con modernità nella personale visione della maison. Così la parola chiave è osare, rompere le regole e mettere in mostra se stessi, raccontandosi.
di Alessandra Nuzzo