Blumarine, Anna Molinari e l’amore per le rose
La collezione Autunno/Inverno 2019-2020 firmata Blumarine e presentata alla Milano Fashion Week ha luogo in una location dai colori tenui. Uno show dove si incontrano tradizione e modernità, disinvoltura e sensualità, lusso ed eleganza.
Nel corso della sfilata si è ammirato come Anna Molinari, direttrice creativa del brand, sia affascinata delle rose. Il suo soprannome è proprio regina delle rose, dovuto al suo incondizionato amore per questi fiori. Infatti, rappresentano l’immagine della maison Blumarine perché, secondo Anna, incarnano l’ideale della femminilità, e sono sempre state protagoniste delle collezioni come sinonimo di charme, seduzione e sensualità. Riproposte in più ambiti su vestiti corti e lunghi, cappotti e tute, le rose rosse sono l’elemento distintivo dell’intera sfilata.
Atmosfera elegante lungo una passerella rosa cipria per la nuova collezione AI 2019-2020
Lo show Blumarine si è snodato su una passerella rosa cipria e sulle note di una musica elettronica e psichedelica. I colori sono prevalentemente delicati: panna, bianco e rosa, ma alternati al nero e al rosso. La maglieria dai disegni romboidali viene rivisitata attraverso l’aggiunta di particolari glitter luminosi. Questa sembra essere una modalità per esprimere l’insieme di briosità e tradizionalità che rispecchia una delle caratteristiche principali di Blumarine. Gli abiti sono di varia lunghezza e la loro fluidità ne accentua la femminilità.
L’animalier – sempre di tendenza – è stato proposto su giacche, gonne e cappotti, accompagnati da capi neri sartoriali e di pregio. Il pizzo è stato inserito in più contesti per trasmettere sensualità ed eleganza. Immancabili glitter e paillettes, in perfetto stile Blumarine. Accessori ricorrenti sono stivali alti in pelle nera o color panna e sandali aperti. Il nero e l’animalier vengono proposti anche per borse e clutch.
Lo show si conclude con il saluto di Anna Molinari e un mazzo di rose rosse, simbolo della nuova collezione Blumarine AI 2019-2020.
di Veronica Recalcati