Fay presenta la sua nuova collezione Autunno-Inverno 2019-2020
Tra nuvole proiettate sulle pareti e neon, è stata presentata alla MFW la nuova proposta Autunno/Inverno 2019-2020 firmata Fay. In the cloud, una collezione composta da capi da tutti i giorni che allo stesso tempo sono in grado di togliere il fiato.
In the cloud – la collezione tra le nuvole
Arthur Arbesser sceglie colori caldi che vanno dai bordeaux, ai verdi, ai marroni; una collezione interessante ed everyday ma molto sofisticata ed elegante. Lo stilista vuole rappresentare uno scenario tra realtà ed immaginazione, uno spazio da sogno e senza tempo pronto a far sognare chiunque. Cappotti dalle forme più classiche abbinati a tocchi di pelle e linee innovative creano un mondo dinamico e immaginario. Le forme geometriche sono protagoniste e creano dettagli interessanti come marsupi tondi, borse dalla forma piatta e rettangolare e spalle che quasi riproducono delle punte.
I gilet in pelle sono una chicca, creano dei dettagli pazzeschi applicati sopra a cappotti da forme più semplici. Look da uno stile un po’ marinaio che, ammirati nella bellissima sala allestita come se fosse un cielo pieno di nuvole, danno un senso di freschezza e libertà. L’impermeabile regna in questa collezione Fay. Lo si trova in tutti i colori e le forme possibili, da quella più over e particolare a quella più semplice e classica. Impunture bianche su nero, cappotti color canarino, in questa linea troviamo forme e colori adatti a tutti. Una grande scelta che rende In the cloud completa e desiderabile.
La presentazione
Molto bella è l’idea di riprodurre una stanza immersa fra nuvole vaganti. Il senso che si prova una volta entrati è quello di volare, di sognare, appunto, fra le nuvole. Le nuove creazioni firmate Fay sono ben presentate, con gruppi cromatici interessanti che richiamano l’attenzione e danno vita ad un bel gioco di forme e colori.
Un sogno tra le nuvole che si materializza attraverso le mani del giovane Arbesser, che riesce ancora una volta a creare una collezione stupefacente.
di Valeria Dalle Carbonare