Marco Belinelli è il primo cestista italiano ad aver vinto un titolo NBA. Dopo essersi affermato nella Fortitudo Bologna, in America è stato prima ai Golden State Warriors, per poi approdare ai Toronto Raptors, e giocare con la maglia del New Orleans Hornets, con i Chicago Bulls e i San Antonio Spurs. Con questi ultimi, nel 2014, ha vinto l’NBA. Ma scopriamo qualcosa di più sul cestista italiano che ha realizzato il cosiddetto “sogno americano”.
Notte prima degli esami: quella sensazione di adrenalina che anticipa una prova importante. Come ti senti prima di una partita?
È semplice, non vedo l’ora di scendere in campo. Non sono un tipo che sente la tensione prima della partita. Sono rilassato e concentrato.
Dal tuo primo canestro nel campetto di paese, al “Beli” diventato primo campione NBA italiano. Raccontaci come ti sei avvicinato al mondo del basket e se, ai tuoi esordi, custodivi già in te la fiducia nel raggiungere i risultati che effettivamente hai ottenuto.
Fin da piccolo ho sempre avuto un sogno: giocare in NBA. Non ho mai pensato ad altra destinazione. Tutto è nato dal fatto che mio fratello Enrico, di 10 anni più grande di me, mi ha fatto appassionare fin da bambino. Rimanevo sveglio insieme a lui di notte per vedere le partite, guardavamo insieme le VHS di Michael Jordan e dei grandi giocatori degli anni ‘90. È così che sono cresciuto con questo pensiero fisso.
Ti sei integrato nel sistema NBA più rapidamente di chiunque altro, per le tue qualità e per ciò che fai in campo. Credi che il tuo carattere abbia avuto un ruolo nella tua carriera da cestista o, piuttosto, credi che questo sport ti abbia in qualche misura “formato”?
Sono convinto che la mia testardaggine e la mia volontà abbiano giocato un ruolo fondamentale nella mia carriera. Anche nei momenti più difficili non ho mai mollato, e tutte le cose negative che sentivo dire sul mio conto le ho usate come stimolo per dimostrare che tante persone si stavano sbagliando e che l’NBA era – ed è – la mia dimensione.
Qual è la cosa più importante che gli Stati Uniti, tra Chicago e Philadelphia, ti hanno regalato? E come vivi la tua esperienza in NBA? Qual è il tuo cavallo di battaglia in campo?
Sono in NBA dal 2007, ho vissuto in 9 città, ognuna molto diversa dall’altra. Ovviamente da giocatore vivo una vita privilegiata, non mi manca nulla, ho tutte le comodità possibili, quindi non tocco con mano la quotidianità di un americano medio. Tuttavia stare negli Stati Uniti mi piace, anche se l’Italia rimane il mio Paese e ogni anno non vedo l’ora di tornare.
Marco Belinelli fuori dal campo: segui le tendenze in fatto di abbigliamento? Come ti piace vestire? E quali brand italiani e internazionali ti piace indossare?
Sono sempre stato attento alle tendenze, ma le interpreto sempre con il mio gusto. Mi piace vestire di nero, mi piace lo stile sobrio, niente eccessi e stravaganze. I miei brand preferiti fuori dal campo sono Nike, Prada, Stone Island, YSL…Ma mi capita spesso di andare anche da TopShop o H&M. Ho invece una passione per gli orologi, colleziono Audemars Piguet.
Oggi cosa diresti a quel giovane ragazzo di San Giovanni in Persiceto?
Di non mollare perché è sulla strada giusta, e la storia gli darà ragione.
Qual è il tuo prossimo goal? Hai qualche progetto o sogno nel cassetto che ancora non hai realizzato e che ti sei posto come obiettivo da raggiungere?
Sicuramente continuare ancora a giocare in NBA il più a lungo possibile, divertirmi e raggiungere qualcosa di importante con la Nazionale.
Ringraziamo Marco Belinelli per la disponibilità, facendogli il nostro in bocca al lupo per i suoi successi professionali.
di Sara Baschirotto