- Louis Vuitton, Riders of the Knights: un tributo alle eroine medievali
Le dame, i cavallier, l’armi, gli amori… Ludovico Ariosto e il suo Orlando gioirebbero al pensiero che, anche nel 2019, i valori cavallereschi e le grandi imprese degli eroi cortesi non avrebbero smesso di essere decantate. Ma forse, più di Orlando, si rallegrerebbe la sua amata Angelica, donna tanto bella quanto coraggiosa che, insieme ad altre figure femminili reali e mitologiche, hanno segnato la storia dell’umanità dal Medioevo fino ai giorni nostri.
Ed è proprio alle eroine medievali che si ispira la nuova collezione di gioielli Louis Vuitton, Riders of the Knights: un tributo sfavillante alla determinazione e all’indipendenza, un condensato di fierezza e caparbietà racchiuso in oggetti preziosi.
I gioielli Louis Vuitton come un’armatura sfolgorante
Giovanna d’Arco, Isabella di Castiglia, Matilde di Canossa. Si potrebbero elencare centinaia di guerriere e regine che nel Medioevo hanno lasciato il segno nella storia d’Europa col loro coraggio e la loro forza d’intenti. È la luminosità del loro ricordo che pare risplendere nei gioielli della collezione Riders of the Knights, quasi a voler ricostruire un’armatura preziosa intorno alla donna che li indossa.
L’effetto avvolgente si manifesta già dal numero di pezzi in uscita per questa collezione: più di cinquanta, ai quali se ne andranno ad aggiungere altrettanti in una seconda edizione. Per un totale di decine di migliaia fra zaffiri, smeraldi e diamanti, una vera e propria cascata di tesori da custodire nel forziere di una regina.
Lo zaffiro al centro del Regno
Una regina, si sa, non è nessuno senza il suo regno. Non è un caso, dunque, che l’anello Royaume (il Regno) costituisca il pezzo centrale di questa collezione. La sua imponente costruzione architettonica ha il suo punto focale in uno zaffiro blu di 19.31 carati, cuore pulsante di una “corte” costituita da 1600 diamanti.
Proprio come una fortezza leggendaria, Royaume si erge fra linee che ricordano saracinesche e ponti levatoi, mentre l’intera struttura si ispira alla gorgiera delle armature, usata per proteggere la gola – e la vita – dei nobili durante le battaglie. E se il collo deve davvero essere protetto (o, per essere più coerenti con i tempi, adornato), si può ottenere una continuità di preziosi con la collana che alterna 70 zaffiri a 100 smeraldi, incastonati in un gioco di simmetrie e chiaroscuri che non lascia distogliere lo sguardo.
Tutto l’ardore di un Cavaliere racchiuso in una collana
Non c’è colore più evocativo del rosso per rappresentare l’ardore e il coraggio dei servitori della regina. Louis Vuitton incanala le sfumature più profonde della temerarietà nello spinello, pietra spesso confusa con il rubino, ma che ancora meglio di quest’ultimo riflette i toni fiammanti e aranciati. Nella collana Cavalière le sue proprietà cromatiche sono messe in risalto grazie al contrasto con una trafila di diamanti, piccoli alfieri al cospetto del loro sovrano.
Per creare un contrappeso al calore emanato dallo spinello, pur senza abbandonare la simbologia araldica della Cavalière, si può poi scegliere un anello/amuleto con Lapis Lazuli e smeraldo, uniti in un gioco di tagli fra rotondo e baguette reminiscente di una simbologia sepolta nei secoli.
Lunga vita alla Regina (e ai suoi preziosi)
Venerata e temuta più della sua controparte maschile, la Regina spicca come figura eccelsa nella storia medievale, donna intoccabile in una società dove qualsiasi accenno di femminismo era ancora lontano. La collezione di Vuitton la celebra con la collana Reine, in cui nove acquemarine da 153 carati in tutto si innestano con precisione maniacale su un pavé di diamanti a 24 carati.
Una ulteriore conferma della mission dei gioielli Louis Vuitton: dare autorità alla donna, renderla artefice del suo destino, distillandone il coraggio attraverso oggetti preziosi senza tempo.
di Martina Faralli