Fila presenta la SS20 alla MFW
La MFW edizione 2019 sta per chiudere i battenti. Fra gli ultimi a presentare la SS20, Fila, lo storico brand di sportswear che negli anni più recenti è tornato un cult. Simbolo della cultura pop, icona dello street style, certezza per gli sportivi, la collezione Primavera/Estate 2020 rimarca l’identità del brand. Fila combina materiali di qualità a un design semplice, comodo e pratico. Scopriamo insieme i trend della prossima estate.
Forme & colori
Dal suo debutto globale nel mondo dello sport, nel 1974, Fila ha mantenuto delle costanti nella filosofia del marchio. Innanzitutto, i colori. Nella SS20 sono pochi ed essenziali: dominano i neutri, il bianco e il nero, e i primari, rosso, giallo e blu. Tra i pattern troviamo il loggato (ormai il “must” di ogni brand) e le righe, che riprendono il font del marchio e donano agli abiti un tocco marinaro, totalmente estivo.
I capi della collezione seguono tagli semplici, vestono morbidi e denotano prevalentemente una tendenza over. Le modelle indossano felpe larghe abbinate agli amatissimi pantaloni cargo. Per gli uomini, invece, il vero trend sembrano essere le giacche a vento e gli impermeabili, che sottolineano le spalle larghe e accentuano la mascolinità.
Tessuti & accessori
I modelli e le modelle di Fila camminano lungo la passerella portando leggeri bauletti monocolore, ideali per la palestra o per un viaggio breve. Lo stile è “sporty”, ma allo stesso tempo molto chic. Per la vita di tutti i giorni, invece, tra valigette e borse non possono certamente mancare i marsupi, accessori “must have” dell’anno! 100% estivo è il cappello da pescatore, abbinato alle ciabatte a fascia per l’uomo e al sandalo con tacco per la donna.
Tra i tessuti trionfano gli impermeabili. La collezione esalta le paillettes, il lamè argentato e, incredibilmente, il neoprene cellulare espanso, una gomma sintetica utilizzata per le mute da sub. Questo materiale crea tute, felpe e smanicati originalissimi!
Comodità, semplicità e classe. Con Fila non sono solo parole.
di Chiara Pellini
