L’Esorcista, film horror per eccellenza, diventa uno spettacolo teatrale e debutta al Teatro Nuovo di Milano dal 18 ottobre al 10 novembre
L’Esorcista nell’immaginario collettivo ha rappresentato un punto di svolta rispetto alla narrazione dell’horror, diventando un archetipo di paura che affonda le proprie radici nelle paure umane. Dal romanzo di William Peter Blatty al celeberrimo film di William Friedkin, la versione teatrale italiana ha la firma di Alberto Ferrari, che esordirà dal 18 ottobre al 10 novembre al Teatro Nuovo di Milano per arrivare poi al teatro Olimpico di Roma, al Teatro Nuovo di Verona e al Teatro Alfieri di Torino.
Regan, protagonista dell’opera, è una giovane ragazza soggetta alla passione demoniaca
In una realtà in cui la medicina non riesce a fornire risposte né soluzioni, agli strani sintomi della ragazza, sua madre Chris si rivolge ad un prete per chiedere aiuto. Padre Damien però, prima di provare a risolvere la situazione, deve far fronte ad un problema ancora più grande che riguarda la sua fede in Dio e le sue convinzioni. Si tratta di una questione che interpella le nostre paure più profonde, segreti nascosti ed inconfessabili. Si tratta di una battaglia all’ultimo sangue con i nostri demoni interiori, che vogliono impossessarsi delle nostre vite, uno scontro tra bene e male, un’esperienza emotivamente coinvolgente quanto sofisticata, tutta realizzata su di un palco teatrale.
L’Esorcista è il più noto film sugli esorcismi e uno dei migliori horror di tutti i tempi. Rappresentato a teatro è un’occasione unica
“Oltre agli effetti speciali, alla musica, alle luci, ai suoni, alle proiezioni, alla scenografia multipla, cinematografica quello che verrà realmente messo in scena sarà la natura umana”, ha dichiarato il regista Alberto Ferrari, “Quella natura umana messa in scena ed esibita. Qui, messa a nudo, indifesa e piena di tremori”. Sulle musiche di Ben Sprecher e Stuart Snyder, otto straordinari attori interpretano i personaggi che hanno movimentato le coscienze e l’intimo di milioni di persone, riuscendo ad entrare nell’immaginario collettivo come simboli dell’inquietante lotta alle paure invisibili dell’essere umano.
di Elena Strappa
