Gucci F/W 2020: ritorno a scuola

Gucci

La sabbia segnata dall’ondeggiare del gigantesco pendolo, giochi di luci e ombre, gli ospiti che si accomodano sulle gradinate di un’arena: sulle note di Ostia (The Death of Pasolini) dei Coil sfila la nuova collezione Gucci Uomo dell’Autunno/Inverno 2020-2021.

Ritorno all’infanzia per Gucci

Il direttore creativo Alessandro Michele, dopo 5 anni a capo della maison, torna sulle passerelle con la nuova collezione uomo Autunno/Inverno, che vuole comunicare il messaggio di una mascolinità diversa per liberare la società da immagini “tossiche”. Questa ricerca parte dall’invito a tornare bambini, momento in cui ci è permesso non essere etichettati dalla società, e tornare sui banchi di scuola è utile per imparare il modo corretto per diventare maschi.

È quindi un tuffo nel passato, dove vengono rispolverati vecchi capi risalenti circa agli anni’70: cappotti azzurri con il colletto in velluto nero o in vichy azzurro, quasi a richiamare il grembiule scolastico, pantaloni corti al ginocchio accompagnati dal classico calzettone alto e “sandali con gli occhi”, scarpa che tutti abbiamo indossato durante l’infanzia; e ancora, maglioni striminziti, riesumati dagli armadi dei fratelli o di qualche parente, abiti con collarette in cotone bianco, pantaloni in pelle metallizzata dai colori accesi come il verde e l’argento, jeans strappati. Le borse ricordano invece le scatole di latta dove da bambini si tenevano i biscotti per conservarli meglio. Anche il look dei modelli richiama gli anni scolastici: capelli pettinati alla rockabilly, il ciuffo degli anni ’50.

Gli stili

La passerella racconta diversi stili non solo di abbigliamento, ma anche di vita: partiamo con i ragazzicomuni”, che indossano camicie troppo grandi o troppo strette, maglioni color pastello che raccontano la storia di innumerevoli lavaggi, anche in questo caso di taglia comunque sbagliata, jeans strappati o pantaloni troppo larghi; insomma, un look che richiama il “riciclo” degli abiti tra parenti. Cambia la musica e arrivano i ragazzi alla moda, dove le ragazze indossano abiti bon-ton arricchiti da eleganti gioielli, mentre i ragazzi, più formali, portano la loro perfetta camicia, accompagnata da un golfino della taglia giusta, una giacca fatta su misura e infine un elegante cappello da canottiere.

Nuovo cambio musica, nuovo cambio stile: le generazioni si mescolano, escono i capi creati in collaborazione con Liberty London. Ed è proprio la parola Liberty che diventa slogan e si ripete su borse con stampa micro-floreale, fantasia che si ritrova sugli abiti femminili, ma anche su camicie, scarpe e piumino da uomo. E per sottolineare ulteriormente questa libertà, vediamo sulle iconiche valigie, stampate a grandi lettere in colore giallo, le parole “Not” e “Fake”, oppure sulle t-shirt le parole “Impatient” e “Impotent” che si intersecano per evidenziare lo stato confusionale del maschio.

La Settimana della Moda maschile non poteva chiudere in modo migliore.

 

di Valentina Bagnasco

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