L’inaspettato dualismo di Vivetta Pre-Fall 2020

Vivetta

Vivetta Pre-Fall 2020

Ci ha abituati a collezioni super “girly”, a look fiabeschi dai toni pastello e a fiocchi e fiori come sua firma stilistica. Questa volta però Vivetta Ponti nella collezione Pre-Fall 2020 presenta una donna diversa, più disciplinata e matura, mantenendo allo stesso tempo il suo inimitabile tocco naif.

Vivetta Ponti e il Surrealismo anni Venti

Vivetta Ponti, stilista perugina dell’omonima casa di moda, nel giro di poco più di 10 anni è riuscita a catturare l’attenzione di tutti gli addetti al settore in giro per il mondo. È infatti nel 2009 che fonda il marchio che porta il suo nome, dopo un’esperienza iniziale presso Roberto Cavalli e Daniele Alessandrini. Specializzata inizialmente in stampe e ricami, porta naturalmente questo know how all’interno della sua maison, facendo del moodboard e dell’ispirazione il suo punto di forza.

È infatti dall’ispirazione al mondo animale e botanico, mischiato al Surrealismo anni ’20 di Dalì e della stilista Elsa Schiaparelli, che nasce la donna/ragazza Vivetta. Notata fin da subito da Giorgio Armani, che le diede la possibilità di sfilare per la prima volta presso la sua sede in via Tortona a Milano, fin dagli inizi ha avuto un successo immediato. Conosciuta inizialmente per i suoi colletti con mani dalle unghie laccate di rosso, adesso Vivetta è sinonimo di femminilità, eccentricità, e giocosità in tutto il mondo.

L’evoluzione della donna Vivetta nella collezione Pre-Fall 2020

Eravamo abituati a collezioni iper femminili, look fiabeschi, maniche elisabettiane, toni pastello, fiori, fiocchi, cigni e molto altro. Ma per questa collezione Pre-Fall 2020 Vivetta ci presenta, accanto agli inimitabili look girly dai toni del rosa, una donna più matura e disciplinata sia nelle forme che nelle stampe. Un dualismo che termina in un gioco di due anime, quasi a voler rappresentare la ragione e il sentimento presente in ogni donna.

Si parte da look quadrettati, lineari, classici, con pantaloni, gonne e giacche squadrate con doppiopetto dal taglio maschile, decisamente insolite rispetto alle collezioni precedenti. Si prosegue con stampe patchwork di elementi naturali e floreali, con il maculato, e un camouflage che diventa sempre più rosa, fino ad arrivare ad un completo stile Vivetta per come l’abbiamo sempre conosciuta. Gli abiti bon ton dal tono vintage si accostano a look che si avvicinano timidamente allo streetwear, creando una collezione del tutto inaspettata e audace. Che sia il presagio di un’evoluzione futura del marchio Vivetta?

 

di Alice Scandurra

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