Valentino presenta la sua collezione trasportandoci nei sogni del designer Pier Paolo Piccioli, rendendo l’Haute Couture un mondo dov’è possibile muoversi a un metro da terra
Dopo una prima anticipazione lo scorso 8 Luglio, Valentino presenta finalmente la sua collezione Haute Couture per la Fall/Winter 2020-21. La live performance ha avuto luogo all’interno degli studi di Cinecittà a Roma, a cui ha partecipato solo una ristretta cerchia di persone. La collezione, che prende il nome di “Of Grace and Lights”, è stata presentata come un dialogo in collaborazione con il fotografo e direttore artistico britannico Nick Knight: un ibrido tra digitale e umano, un mondo in cui i sogni diventano realtà. “Non vogliamo essere subito già così senza sogni”: sono le parole di Pier Paolo Pasolini che appaiono sullo schermo durante la performance. Particolare il collegamento di questo paradisiaco mondo onirico con quello circense; le modelle si librano infatti sospese nell’aria, su cerchi o trapezi aerei.
Tra luci e ombre nel teaser di Nick Knight
La collezione era stata già anticipata precedentemente con un teaser presentato sul portale della Digital Haute Couture Week di Parigi. Il video, diretto da Nick Knight, lasciava carichi di aspettative. Forme voluttuose creavano movimento nello spazio, in un gioco di luci ed ombre che lasciava intravedere poco e niente, ma che aumentava esponenzialmente la curiosità rispetto alla collezione. “La nostra fonte di ispirazione è stata Loie Fuller, incredibile pioniera della danza moderna, che ha influenzato il movimento Art Nouveau, che a sua volta si riflette nella libertà, eleganza e grazia di questa collezione di Pierpaolo per Valentino”, aveva spiegato Knight. “Pierpaolo e io volevamo creare un Rinascimento della moda, totalmente liberi di parlare un linguaggio basato sulla bellezza e la fantasia”.
Il total white della collezione
Gli abiti si snodano in silhouettes esagerate, slanciandosi verso l’alto, in un’illusione di infinita altezza. Pier Paolo Piccioli presenta per Valentino una collezione in total white, dove il movimento è unico protagonista. Questo è reso ancora più spettacolare dalle ruches, le frange e le piume presenti sugli abiti. Gli abiti, presentati su sfondo nero, sembrano fluttuare in una dimensione onirica, dove i giochi di luce sui tessuti sequin li fanno sembrare ancora più eterei. Vere e proprie sculture, non abiti, in cui nonostante i volumi esagerati la leggerezza è evidente: qualcosa a cui Piccioli ci ha abituati e alla quale non sembra voler rinunciare.
“Una creazione Couture prende vita solo attraverso il movimento, la luce, i colori e la musica, ma soprattutto attraverso l’essere umano che si trova in essa, avvolto, accolto dal tessuto. Che danza e che sogna. La Couture è viva, e così il sogno”, aveva detto Piccioli. E nel suo sogno fatto di sartorialità, organza e seta, è chiaramente visibile la bellezza; quella pura, tanto quanto è puro il bianco degli abiti, e che vive di sogni e di magia.
di Francesca Salza