Un romanzo giallo che ci introduce alla comprensione di una cultura da sempre tra le più affascinanti per l’occhio occidentale. L’ombrello dell’imperatore, il libro d’esordio di Tommaso Scotti, ci racconta con sguardo insolito e struggente le tradizioni, i misteri e le contraddizioni del Giappone moderno.
L’ombrello dell’imperatore: dal delitto al possibile assassino
L’ispettore Takeshi Nishida della Squadra Omicidi, polizia di Tokyo, all’anagrafe è Takeshi James Nishida. Perché è un hāfu: un mezzosangue, figlio di padre giapponese e madre americana. Forse per questo non riesce sempre a osservare i codici di comportamento che la cultura e l’educazione nipponica vorrebbero. Forse è per quel suo modo obliquo e disincantato di vedere il mondo circostante che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. Eppure, Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostrano le numerose indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell’ombrello. La vittima? Un uomo, ritrovato morto. L’arma del delitto? Apparentemente, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di quelli che tutti usano, smarriscono e ritrovano da qualche parte. Ma quell’ombrello ha qualcosa di diverso da tutti gli altri, qualcosa che porrà Nishida di fronte a un incredibile vicolo cieco. Sul suo manico, infatti, c’è l’impronta dell’Imperatore del Giappone.
Tommaso Scotti e la brillante idea di scrivere un romanzo
Nato a Roma nel 1984, Tommaso Scotti, laureato in matematica, seguendo una passione per le arti marziali si trasferisce a Pechino nel 2009. Un’avventura unica, ma la vera svolta arriva quando, durante il soggiorno, si reca in Giappone per un breve viaggio. Innamoratosi, vi rimane finché lo scadere del visto non lo costringe a tornare in Italia. Dunque, intenzionato a non desistere, decide di tentare per vie accademiche. E, dopo un intero anno trascorso a compilare moduli e a fare domande, ottiene una borsa di studio alla Meiji. Così si trasferisce definitivamente a Tokyo nel 2012, dove consegue un dottorato in matematica applicata, trova lavoro e scrive il suo primo romanzo: L’ombrello dell’imperatore. Una crime fiction con l’ambizione di accompagnarci in una terra lontana e misteriosa, attraverso la narrazione di chi ha scelto quel paese come nuova patria. Un augurio per un 2021 in cui potremo finalmente tornare a viaggiare.
di Asya Manzoni