Dall’unione fra Amore e Psiche nasce Voluptas, dea del piacere sensuale dalla bellezza incomparabile. Ed è a questa figura mitologica che si ispira Alexis Mabille per la sua collezione Haute Couture Primavera/Estate 2021. Un’ode alla femminilità che unisce beltà e carattere, alla voluttà intesa come godimento consapevole e mai volgare dei piaceri. Il risultato sono venti abiti sontuosi, intrisi di un’eleganza sfarzosa ma non chiassosa. Un invito a riscoprire il lusso della vita e a lasciarsi trasportare dal sogno dell’alta moda.
Alexis Mabille e l’eleganza della sensualità
Un po’ dea romana, un po’ diva del cinema d’altri tempi, ma sicuramente con lo sguardo proiettato al futuro. La donna che Alexis Mabille immagina per l’Alta Moda PE 2021 sa come esaltare la propria silhouette grazie a tagli in vita, cinture e tessuti che scivolano sulle forme del corpo, sensuali seppure rivelino solo lo stretto necessario. Le gonne lunghissime sono spesso sdrammatizzate da spacchi vertiginosi e controbilanciate da scolli a barca o a cuore che elevano il portamento e danno risalto al viso.
A rimarcare il concetto di Voluptas ci pensano i drappeggi, che Mabille utilizza per rendere la figura quasi eterea, sui fianchi e sulle spalle, a gonfiare le maniche o ad ammorbidire gli scolli. I tessuti crêpe alternati al taffetà e al tulle creano volumi dinamici ma sempre proporzionati, rendendo gli abiti scenografici e al contempo altamente portabili.
Sfarzo e artigianalità
La palette della collezione PE 2021 di Alexis Mabille alterna colori intensi come il blu notte e il nero a tonalità di grigio e rosa pastello, in un gioco fra teatralità e delicatezza. A fare da intermezzo ci pensa lo sfarzo di cascate di argento e oro, resi ancora più preziosi da ornamenti come paillettes e decori barocchi. Se a prevalere è la tinta unita, c’è anche spazio per ampie gonne floreali e abiti-guaina dove ogni centimetro di pizzo è stato sapientemente applicato per abbracciare la figura, un tocco di maestria artigianale che non può mancare nell’Haute Couture.
di Martina Faralli