Qasimi presenta la sua collezione alla London Fashion Week Fall/Winter 2021
La London Fashion Week è il secondo appuntamento del fashion month, come di consueto viene definito in gergo, e quest’anno sarà totalmente in versione digital. Avendo scelto di bandire ogni evento in presenza, la piattaforma dedicata alla LFW consentirà agli appassionati di seguire live ogni appuntamento. Naturalmente, c’è poi l’opportunità di rivedere l’intera collezione nei profili social ufficiali dei singoli brand.
Qasimi: le origini e la storia di un brand tutto da scoprire
La storia di Qasimi è affascinante, avvolta in un mantello di mistero tipico dei mediorientali. Il suo fondatore, Khalid Al Qasimi, nasce a Sharjah negli Emirati Arabi per poi trasferirsi in Inghilterra, dove gli viene impartita un’educazione in grado di dargli la possibilità di esprimersi e di combattere contro le difficoltà che un ragazzo mediorientale dovrà affrontare nel corso della propria vita.
Purtroppo scomparso nel 2019, è sempre stato sensibile di fronte alle problematiche sociali, trasferendo nelle sue collezioni i propri pensieri, come quando nella collezione Fall/Winter 2017 ha accennato il suo appoggio agli ideali del movimento #blacklivesmatter, portando in passerella le sue, seppur passive, obiezioni alle guerre in Siria e Afghanistan, ma soprattutto la sua vicinanza verso tutti coloro che ne sono rimasti colpiti.
L’anno seguente (2018) si è poi interessato ai bambini vittime della guerra collaborando con il War Child, un ente di beneficenza a sostegno della categoria. Un uomo dedito a fare del bene che ha lasciato il suo “impero” alla sorella gemella Hoor-Al-Qasimi, attualmente creative director del brand. Anche lei come il fratello condivide e porta avanti fieramente i valori verso l’attualità e le questioni sociali che toccano il paese, riuscendo a farli andare di pari passo con le sue prime grandi passioni: l’estetica e le arti. Hoor è infatti una stimata artista a livello internazionale, fondatrice della SAF (Sharjah Art Foundation) e della Biennale di Sharjah.
Il brand si fonda su quattro pilastri: architettura, colore, militare e dialogo. Khalid ha sempre pensato al corpo come un paesaggio e agli abiti come alle strutture che lo ricoprono. Il tutto deve andare di pari passo, dove lo scambio culturale e il dialogo sono alla base. Il modello ideale del designer è un uomo nomade che cerca di trovare un suo posto del cuore, intraprendendo numerosi viaggi nell’imperturbabile mondo arabo assaporandone tutte le difficoltà che ne conseguono.
Anche i colori rispecchiano questo modus vivendi e si rifanno alle tonalità tipiche delle zone del Medio Oriente, dove la terra bruciata si fonde con il blu intenso del mare creando sfumature meravigliose. Per quanto riguarda il fondamento che egli definiva militare, si riferisce ai ricordi d’infanzia durante il periodo della Guerra del Golfo, che, seppur indirettamente, ha segnato la sua crescita.
“We all live under the same” Una co-ed che rispecchia in toto la filosofia del brand
Qasimi con questo claim presenta la sua collezione co-ed Fall/Winter 2021 attraverso un filmato che appare come un inno all’empatia, intenso, appassionante, dalle tonalità e dalla musica molto arabeggiante. I modelli coreografati da Bakani pick-up company muovono il corpo con il fine di trasmettere i valori del brand come fosse una sorta di interpretazione poetica, ma in realtà siamo di fronte a un invito; a chi e a cosa si riferisce? Al dialogo empatico e culturale, parte fondamentale della vita di Khalid e Hoor.
La Fall/Winter 2021 si presenta con un’estetica ibrida, cappotti in broccato di ciniglia, gonne a quadri e top si diramano tra tees over su cui campeggia il motto del brand: “viviamo tutti sotto lo stesso cielo”. Le stampe pied de poule e tweed la fanno da padrone, alternandosi a motivi fiorati che ricordano i classici pavimenti delle abitazioni mediorientali e a stampe dalla predominanza del colore giallo che si rifanno alle divise militari yemenite.
Una collezione, quella di Qasimi, che rispecchia al cento per cento la sua cultura d’origine, dove lodevolmente si percepisce come la forte austerità sartoriale inglese possa convivere con le influenze del Medio Oriente, più morbide e ricche di profumi percepibili con tutti i sensi.
di Agnese Pasquinelli