Contemporaneamente moda
Nata nel 1970 a Parigi, fondata da Kenzo Takada, la casa di moda francese resta al passo coi tempi nel senso letterale della parola. Dimentichiamoci lunghe passerelle dove i modelli sfilano con spalle aperte e schiena dritta. Oggi è tempo di cambiamenti, e la scenografia li rappresenta perfettamente: un palco circolare, bianco, una tela su cui disegnare tutto il futuro, su cui lasciare un’impronta, un pezzo di sé, su cui scrivere la nuova moda. I modelli di Felipe Oliveira Baptista, direttore artistico della maison, sembrano fluttuare nello spazio, non ci sono regole di movimento, solo libertà, soprattutto libertà di espressione. Ne sono la più esaustiva dichiarazione i movimenti danzanti, liberi, morbidi e contemporanei dei modelli e delle modelle.
Danzano a ritmo senza schemi, solo con movimenti leggeri, talvolta più accentuati, ma sicuramente e decisamente contemporanei quanto lo è la collezione di Kenzo. Se all’inizio la tela è ancora spoglia, nel corso del fashion show sembrano apparire i primi schizzi di un quadro astratto che diventa sempre più definito, fino a ottenere uno straordinario colpo d’occhio finale, dove i modelli distesi a terra e ripresi dall’alto, conferiscono l’idea di ciò che il designer vuole presentare con la sua collezione. Tante “macchie” di colore che rappresentano un pattern o colore protagonista della collezione. Ogni fantasia prende sempre più senso accanto a un’altra, per esistere e coesistere insieme, formando una vera e propria “cool collection”.
Lo spettacolo ipnotico firmato Kenzo
Se di Fashion Show si è sempre parlato, forse solo ora, con la necessità di adeguarsi ai tempi si denotano dei veri e propri show nel vero senso e accezione del termine. Non si tratta più di un défilé, ma di un vero e proprio spettacolo che dà modo di esprimere con la collezione la sua vera anima. L’anima del brand. Un brand in continua crescita ed evoluzione. Piumini oversize, trench fluttuanti, colori accesi, spesso fluo, color block ma anche spesso la scelta monocromatica, sono l’espressione dell’ultima collezione di Kenzo. Trench molto over, stretti in vita da una cinta, chiodi in pelle con l’interno decisamente “furry”, ton sur ton, righe colorate verticali che donano all’occhio un vero senso di immersione, quasi come fosse un’ipnosi. Ed è proprio questo il senso di una grandiosa presentazione, riuscire a ipnotizzare chi la guarda.
C’è molto divertimento sulla scena, ma allo stesso tempo si denota una grande consapevolezza, del momento, della storia del brand e delle necessità stilistiche attuali. Le felpe portate over non presentano più l’iconico volto della tigre, bensì una caricatura stilizzata del direttore artistico Oliveira. Le gonne roteanti come dei fiori che si schiudono, fantasie floreali con uccellini e bacche rosse ricordano proprio la stagione fiorente appena arrivata. Anche il “checked” ton sur ton vuole raccontarsi nuovamente, i cappucci sono protagonisti, e i capi decisamente versatili nelle loro rivisitate e moderne forme.
Insomma, tra mantelle, boots e shades accese, il direttore artistico rende onore al brand. I modelli che ballando cercano di mettersi in contatto fra loro ricordano quasi un parallelismo che riguarda il contatto che tutti noi stiamo ricercando con la realtà. Oliveira ha letto dentro ognuno di noi.
di Sara Steccanella