I cinque sensi in cucina
La cucina, se esercitata con passione e amore, può diventare arte, può esprimere quindi concetti tramite lo studio dei sapori, l’assemblaggio degli ingredienti e la creazione di un’opera unica e irripetibile. I cinque sensi in cucina sono molto importanti, e grazie a loro possiamo riscoprire il più profondo senso del cucinare. Grazie alla vista, il desiderio di una pietanza aumenta; l’udito ci delizia nel farci pervenire i rumori del processo di preparazione, il momento più delicato e creativo; grazie al tatto possiamo invece entrare in contatto con la sostanza e la corposità di un ingrediente; tramite l’olfatto veniamo finalmente inebriati da profumi allettanti e appetitosi; e grazie al potere del senso del gusto, i quattro sensi precedenti trovano un senso di coesione unico, i sapori esplodono e si determinano dopo il racconto delle sensazioni precedenti. La storia è scritta e l’opera è completata, pronta a lasciare un segno.
Fame di sapere
L’equilibrio che si viene a creare tra l’idea iniziale di un piatto, la sperimentazione e l’elaborazione, è un momento molto delicato e determinante per il risultato. La cucina è una vera e propria maison del gusto e della creatività, dove poter esprimere se stessi tramite una ricetta e la sua esecuzione. Il cibo è arte e cultura, ma anche storia, come nel caso dello chef Alessandro, il quale, dopo aver ereditato la sapienza della nonna Alfina in cucina, si sente attratto dal mettere in atto l’utilizzo della tradizione abbinata alla modernità col fine di emozionare i suoi ospiti.
Grazie al rapporto speciale tra lo chef e la nonna, Alessandro ha acquisito un know-how composto da ingredienti e soprattutto emozioni. La crescita come chef è una strada che non si ferma mai, ma è lo stimolo di creare sempre un nuovo capolavoro che conferisca la voglia di continuare a osare e imparare. Il desiderio di imparare e di sapere è la fame più produttiva che c’è, è l’unico appetito che ti porta a sentire il bisogno di saziarti con nuove nozioni, nuovi concetti. La determinazione non ha un ruolo meno importante, come in tutti i progetti di vita, ed è grazie a quest’ultima che il coraggio di spingersi sempre un po’ in là viene stimolato.
Sala, cucina e cantina: una trilogia d’amore
È nel 2016 che Alessandro dà finalmente voce al progetto più grande della sua vita, un progetto amato e desiderato, conquistato tramite esperienze all’estero e talvolta difficoltà: Sapio. Passione, amore e ricordi sono gli ingredienti fondamentali nella cucina dello chef Alessandro. La sala del Sapio è totalmente in linea con la personalità dello chef. Ad accogliere gli ospiti è Roberta Cozzetto, direttrice di sala nonché compagna di vita di Alessandro, un amore nato tra i banchi di scuola e destinato ad incrociarsi ancora.
Cura nei dettagli e buongusto si coordinano nell’interno del locale in modo esemplare, fino ad arrivare al viaggio sensoriale del gusto, premiato anche dal Gambero Rosso. La semplicità dei piatti di Alessandro non è casuale, ma studiata; è frutto del racconto di esperienze e tradizione, la scelta degli ingredienti è meticolosa, così come quella dei vini. La cantina del ristorante Sapio è un luogo privilegiato, custode delle migliori etichette; la Sicilia è protagonista nella scelta di questi ultimi, ma non mancano proposte dal resto d’Italia, dalla Francia e dal mondo.
“Bevendo gli uomini migliorano: fanno buoni affari, vincono cause, son felici e sostengono gli amici” e “Se mentre mangi con gusto non hai accanto una persona che mangia con pari gusto, allora il piacere del mangiare è offuscato e diminuito”. Sono queste le massime di Aristotele e Camilleri che accompagnano lo chef Alessandro nel suo percorso di crescita, dove la cucina è il suo mondo ed emozionare il suo più grande obiettivo.
di Sara Steccanella