Il brand di luxury denim, Jacob Cohën, piange l’improvvisa scomparsa del suo fashion director, Nicola Bardelle, anima creativa del marchio, morto a soli 45 anni in un incidente stradale avvenuto a Saint-Tropez, località dove soggiornava con la famiglia e seguiva le attività del primo flagship store monomarca, inaugurato lo scorso aprile.
Padovano, globetrotter ma legatissimo ai valori della sua terra d’origine, il Veneto, aveva un talento creativo straordinario. Tenace e dotato di ironia e vitalità contagiosa ha perseguito a grandi passi i suoi obiettivi fin dal 2003, quando in piena “era denim” aveva voluto riprendere e trasformare la Jacob Cohën (marchio di famiglia, a quei tempi in eclissi) nel simbolo del denim sartoriale di lusso, per eccellenza, realizzando “il modello perfetto”, quello che lui stesso avrebbe sempre voluto indossare, ma non trovava mai nei negozi. Un’avventura intrapresa con coraggio e dedizione assoluta, supportata da spirito d’innovazione, che in meno di un decennio ha portato il brand alla ribalta del panorama fashion internazionale. Con stoffe pregiate, cotone giapponese, carbonio e acciaio ha tramutato il cinquetasche in un capo di abbigliamento di lusso estremo.
Oggi i suoi jeans, definiti sartoriali nello specifico, con i bottoni e i rivetti placcati di argento e i passanti applicati a mano, sono i più venduti, distribuiti e apprezzati in tutta Europa, Giappone e, negli ultimi anni, anche nel Nord America e nei Paesi scandinavi.
I Jacob Cohën non solo hanno una vestibilità unica, ma anche una presentazione che già regala l’idea di esclusività del prodotto. La consegna alle boutique viene curata nel dettaglio: basti pensare che il capo viene riposto all’interno di un box di cartone, ove ogni singolo pezzo, ripiegato a mano, è avvolto in finissima carta havana, come erano soliti fare gli antichi sarti-camiciai napoletani.
Nicola Bardelle ha vinto la sfida e la sua scommessa: è riuscito a trasformare un marchio in una griffe. La Jacob Cohën non rimarrà orfana…Un team di lavoro, seppur incredulo e addolorato, è pronto a raccogliere l’eredità di un progetto ambizioso seguendo l’estro e la volontà di quello che rimarrà sempre il loro Geniale Direttore Creativo.
(di Federica Piacenza)