Durante la Milano Design Week, il FlavioLucchiniArt Museum compare alla fine di un percorso delineato da grandi fiori rossi presso l’iconico Superstudio Più di Via Tortona: un viaggio che conduce il visitatore rende ancora più evidente la forte connotazione art che caratterizza questo luogo creato per valorizzare la creatività, il talento, l’innovazione del suo fondatore, Flavio Lucchini, art-director, editore, imprenditore ma soprattutto artista.
Dopo una vita vissuta con estrema passione nella mondo della moda – o Moda, come la stilizza Lucchini stesso – il personal museum raccoglie trent’anni di lavoro dedicati all’arte del vestito che porta nel passato, ci evoca ricordi, ci emoziona. È cultura, conoscenza, vita di ieri e di oggi.
Il vestito come il corpo umano
Per Lucchini il vestito femminile è diventato perfino un totem, una divinità, un simbolo, un monumento da posare nelle piazze delle città.
Un’opera guarda la realtà con gli occhi di un bambino, dove la faccia truccata della mamma per una copertina di Vogue diventa bassorilievo. Un top diventa un’opera grafica e il digitale per elaborare immagini di lontane culture ferme nel passato condizionate da tradizioni e religioni.
Proprio come un’artista di land-art, Lucchini lancia un tributo a Maison Valentino nella serie Dress Memory, per far ammirare i particolari di un vestito plissé.
Dialoghi tra arte e moda
Le opere di Lucchini non sono quindi che dialoghi tra Arte e Moda, a volte drammatici, visionari, preveggenti, a volte ludici, ironici, ingenui. Sono libri, cataloghi, poster. Dall’Alta Moda ai burqa. Materiali e tecniche diverse, straordinariamente contemporanei, perché per Lucchini, da sempre dal DNA anticipatore, l’oggi è già futuro.
In linea con il principio della Milano Design Week – quest’anno attesa più che mai dopo uno stop forzato – il FlavioLucchiniArt Museum nasce dall’esigenza di disporre di un luogo che mostrasse coerentemente nel suo insieme questi dialoghi.
Tutti i proventi ricavati dagli incassi del personal museum e di altre attività ad esso correlate saranno devoluti a finanziare l’associazione non-profit di Lucchini, la quale si farà portavoce di un’attività informativa e attitudinale riservata a particolari categorie: ragazzi autistici, bambini, donne sole, categorie sensibili, insegnanti, anche in collaborazione con altre associazioni.
Il percorso di Flavio Lucchini: da Vogue a Superstudio
Flavio Lucchini è arrivato all’arte dopo una vita trascorsa nella moda come art-director, creatore delle testate di moda più significative.
Classe 1928, Lucchini crea nel 1965 – per conto del gruppo editoriale Condé Nast – Vogue Italia e tutte le nuove testate del gruppo (L’Uomo Vogue, Casa Vogue, Vogue Bambini, Lei-Glamour ecc), fino al 1979.
Nel 1980 torna al Corriere della Sera e fonda Edimoda, prima casa editrice italiana specializzata per pubblicazioni di alto target moda. Crea Donna, Mondo Uomo, Moda e altre testate che influenzeranno contenuti e grafica dei femminili di tutto il decennio.
Un protagonista e un anticipatore della cultura dell’editoria e della moda degli anni ’60/’70/’80, che negli ultimi trent’anni si trasforma in un raffinato artista. Nel 1983 fonda Superstudio 13, a cui si aggiunge successivamente Superstudio Più (2000), grande complesso dedicato a moda, arte, design e comunicazione.
Il personal museum FlavioLucchiniArt apre durante la Milano Design Week per poi rimanere come esposizione permanente presso il Superstudio Più, un luogo attivo che userà il linguaggio della bellezza per diffondere e stimolare la conoscenza dell’arte e dei linguaggi espressivi che ne sono parte.
di Cristina Camporese