Il debutto come regista
È al cinema dal 26 agosto il primo film di Viggo Mortensen come regista; si intitola “Falling – Storia di un padre” e narra le vicende di Willis (interpretato da Lance Henriksen), un uomo costretto dalla demenza senile a trasferirsi dalla sua casa in campagna a Los Angeles, per vivere insieme al figlio John (Mortensen), il marito di lui, Eric, e loro figlia.
L’aggressività della malattia è accentuata dal carattere dell’anziano uomo, che da sempre ha un animo testardo e vive da molti anni in solitudine. Ripercorrendo attraverso flashback la gioventù di Willis, si scoprirà un passato greve, composto soprattutto da rabbia e aridità.
Si tratta di una pellicola che, seppur non sia una storia autobiografica, racconta qualcosa di personale, di dolore e incomunicabilità, di una malattia che ha colpito spesso la sua famiglia.
La carriera di attore
Viggo Mortensen debutta come attore nel 1985 nel film “Witness – Il testimone” di Peter Weir, dove ha un piccolo ruolo. È solo qualche anno più tardi, nel 1991, che ottiene un ruolo più importante: è, infatti, uno dei protagonisti di “Lupo solitario” (prima regia di Sean Penn).
Nonostante continui a lavorare nei successivi dieci anni accanto a colleghi illustri, come Al Pacino, e diretto da registi importanti, è con il ruolo di Aragorn ne “Il signore degli anelli” che Mortensen conosce il grande successo di pubblico.
Seguono altri film di successo, tra cui “Oceano di fuoco – Hidalgo”, “La promessa dell’assassino” e “Captain Fantastic”, per queste ultime due pellicole viene anche candidato al premio Oscar.
Si giunge così agli ultimi anni e in particolare al 2018, quando recita accanto a Mahershala Ali in “Green Book”, premiato l’anno seguente con l’Oscar come miglior film. Quell’anno Mortensen era nuovamente candidato come miglior attore protagonista.
Un futuro “criminale”
La carriera di Viggo Mortensen prevede ancora dei lavori davanti alla cinepresa; sono infatti iniziate le riprese ad Atene di “Crimes of the Future” di David Cronenberg, rifacimento della pellicola del 1970 dello stesso regista. Nel cast, oltre a Mortensen, Kirsten Stewart e Léa Seydoux.
Il film è ambientato in un futuro in cui l’umanità è colpita dalla “Sindrome da evoluzione accelerata”, ovvero una sorta di transumanesimo in cui gli uomini si stanno evolvendo modificando la propria composizione biologica, riuscendo a far crescere nuovi organi nel proprio corpo.
In attesa di vedere altre storie narrate dal Viggo Mortensen regista, ci godiamo, dunque, l’attore, che a quasi quarant’anni di carriera sembra avere ancora molto da raccontarci.
di Maria Giulia Gatti