La Paris Fashion Week, kermesse di moda targata Ville Lumière, continua a regalare gioie ed emozioni, tra eventi in digital e ritorni in presenza (in grande stile). I big name del glamour francese salgono in passerella per la fashion week più longeva di tutte, ben 9 giorni! Se Milano ha regato effetti wow, Parigi ce la sta mettendo tutta per non sfigurare, e con 97 brand in passerella questa lunga PFW lascerà a bocca aperta l’interessato parterre di spettatori.
Nuova bellezza per Rick Owens
Rick Owens, metà americano e metà messicano, cresciuto a Portville, nel corso della sua vita ha sempre cercato di presentare qualcosa che fosse un’alternativa a un’estetica rigorosa cui siamo soliti avere a che fare. La sua è una bellezza più intelligente, scaturita da una dote di estro e audacia, perfettamente inserita nell’idea di un approccio equilibrato alla moda di Owens, il cui scopo è sempre quello di dare vita a collezioni controverse che amano però stupire con colpi brillanti. Il suo essere cresciuto in una città conservatrice l’ha riempito di rabbia che sta ancora, nonostante sia all’alba dei suoi sessant’anni, a dosare grazie al supporto di uno dei suoi due punti fermi: la moda. L’altro è Michèle Lamy, non solo una moglie, bensì l’incarnazione del suo immenso universo interiore e sua musa ispiratrice.
La Spring/Summer 2022
Fogachine è il nome coniato per la collezione SS 2022 firmata Rick Owens e presentata al Palais de Tokyo, dove si è assistito a un proseguo del tema sviluppato precedentemente a Venezia per il menswear. Per creare ancora più enfasi, l’acqua della fontana di Palais de Tokyo è stato sostituita dalle fog machine.
La collezione prende in considerazione il valore della formazione di una nuova bellezza, interessata al “brut”, ovvero allo stato grezzo, quasi brutale, punto cardine da dove tutto prende inizio. In pieno stile Owens. Fogachine SS 2022 si rifà all’immenso Le Corbusier, che sosteneva che la materia bruta deve essere il punto di partenza con cui costruire l’architettura. Il designer ha provato ad attuare questo concetto presentando le sue collezioni a Venezia, ma ben presto ha compreso che le persone non erano abbastanza pronte a vedere molte avversità in un unico show.
Rick Owens presenta la sua SS 2022 dicendo che ha riflettuto molto se proseguire con il detto latino del carpe diem o voltare pagina e arrivare nella Ville Lumière con una nuova lezione imparata da Venezia. Il risultato è un canone di bellezza che ha una logica brillante, così come brillante è la donna che ha pensato lo stilista per la prossima stagione.
Fogachine SS 2022: congelare per creare qualcosa di primordiale e futuristico
Un guardaroba decostruito ma fortemente architettonico, composto principalmente da gonne e abiti, alcuni con tagli oversize a mettere in mostra la muscolatura, e tagli geometrici. Issata su un platform gladiator, una sorta di sandalo cuissard, Michèle Lamy apre la sfilata vestita di un mini dress in pelle circondata da una nube di fumo, come una nube temporalesca.
La figura femminile SS 2022 porta in passerella grandi classici key items immediatamente etichettabili con la firma Rick Owens, come i capispalla in pelle, le giacche con le spalline importanti, gli stivali con platform e tacco in plexi, fatti indossare sopra il ginocchio, e delle uniformi che ricordano la principessa Xena, ma reinterpretati in chiave più chic, per una donna-amazzone che non si spaventa di fronte a nulla.
Rick Owens prosegue poi per delle ridefinizioni estetiche dei classici. Gli shorts e le trasparenze, i soprabiti smanicati con le spalline imbottite e tagliate a vivo, sino alla maglieria “destroyed” con una lavorazione che porta a far ripetere: “handcraft” grazie al crochet.
Non mancano lunghi abiti in seta con strascico, cappe da vestali e abiti bustier in pelle indossati con guanti in pelle nera. L’intera collezione ha destato stupore, ma due pezzi diventeranno subito must have: il bomber con scoloritura dégradée e un abito in organza a cappa arricchito da piume di gallo colorate in nero.
L’estetica brutalista che stupisce
Siamo abituati a vedere le collezioni di Rick Owens basate su una limitata palette di colori: bianco e nero. Lo stilista nel corso della sua carriera è stato chiamato con molti appellativi: antieroe, gotico, principe delle tenebre in riferimento alla moda, proprio per la sua propensione a realizzare capsule segnate dal noir, sfumature di grigi o, ancora, l’uso di motivi insoliti come le corna di alce in alcuni dei suoi capi.
Questa volta si spinge oltre, andando a toccare colori che per lui sono una voce fuori dal coro; una gamma cromatica dal beige al rosa, passando per il giallo mostarda e l’arancio. Tutto è intrigante per Owens e racchiude in sé un significato espressivo, anche il medesimo accostamento dei colori, mai visto come decorativo ma parte integrante dell’intera collezione.
Fogachine sta diventando un progetto vero e proprio, una lezione di vita da studiare attentamente. L’obiettivo è allontanare il mondo femminile da quelli che sono i soliti cliché, mantenendo intatta una naturale sensualità. La donna seduce non perché mostra solo il suo lato estetico finito, ma deve far compiere un viaggio introspettivo partendo dal suo stato “brut”, grezzo, e dimostrare come ci si possa trasformare raggiungendo una nuova idea di glamour.
di Agnese Pasquinelli