La storia del Festival
Nato nel 1956, il festival cinematografico del British Film Institute è secondo solo a Cannes e Venezia come notorietà e importanza a livello europeo. Ogni anno in ottobre la città di Londra proietta centinaia di film provenienti da 60 paesi diversi con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico quei cineasti europei talentuosi ma sconosciuti, e contemporaneamente di dare la possibilità agli appassionati della settima arte di esplorare il panorama cinematografico contemporaneo.
Il primo London Film Festival, svoltosi dal 16 al 26 ottobre del 1956, ha visto debuttare per il pubblico inglese i famosissimi titoli di Luchino Visconti e Akira Kurosawa. Da allora, ogni anno registi premi Oscar e film vincitori a Venezia o Cannes vengono proiettati nelle sale londinesi, seguiti da interviste con il cast, workshop e serate di gala.
Quest’anno è il caso di “The Lost Daughter” di Maggie Gyllenhaal, migliore sceneggiatura a Venezia, o “The Power of the Dog” di Jane Campion. Alcuni registi scelgono addirittura di far debuttare il nuovo film proprio durante il BFI Film Festival, come è successo negli anni per Ron Howard, e come succederà nell’edizione di quest’anno per 21 titoli europei.
Il festival ammette ogni tipo di genere e formato. A lungometraggi, documentari e animazione viene dedicata la stessa attenzione, lasciando spazio anche a promettenti cineasti di emergere con la presentazione di brevi cortometraggi, il modo più usuale per cimentarsi nell’industria.
La peculiarità del BFI Film Festival è che le proiezioni e gli eventi si trovano equamente distribuiti nelle varie sale e location in giro per la città. La storica sede principale a Leicester Square si sposta nel Southbank, a sud del Tamigi, nella Royal Festival Hall, di capienza esponenzialmente maggiore, che ospiterà tutti i gala e le premiere del Festival. Dal 2007 il Galles è diventata la sede “secondaria” fuori-Londra dove hanno sede alcune proiezioni.
Alcuni titoli
Il programma del BFI Film Festival 2021 si estende per undici giorni di appuntamenti irrinunciabili. Si inizia il primo giorno con la prima mondiale di “The Harder They Fall” di Jaymes Samuels. I partecipanti, divisi per le solite categorie “Love”, “Laugh”, “Thrill” e “Debate” per facilitarne l’identificazione, comprendono anche i famosissimi di Venezia come “Spencer” di Pablo Larrain o l’attesissimo “The French Dispatch” di Anderson.
Tanti italiani riempiono le sale del festival inglese, che proietterà l’ultimo Sorrentino tradotto in “The Hand of God” (“È stata la mano di Dio”), “Il buco” di Michelangelo Frammartino, “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio e “Piccolo corpo” di Laura Samani. In chiusura, il 17 ottobre, la tanto attesa premiere di “The Tragedy of Macbeth” di Joel Coen con i premi Oscar Frances McDormand e Denzel Washington.
di Annastella Versace