“Una bionda in carriera” da trent’anni
È il 1991, quando Reese Witherspoon esordisce al cinema ne “L’uomo della luna”, in cui interpreta Dani, un’adolescente nella Louisiana degli anni ’50. Il ruolo le varrà la candidatura agli Young Artist Award. Nello stesso anno è in “Fiore Selvaggio” di Diane Keaton. Ha quindici anni.
La sua carriera di attrice decolla e Reese è la giovane protagonista di film quali “Paura” (1996), “Pleasantville” (1998), “Cruel Intentions” e “Election” (entrambi del 1999), ma è negli anni Duemila che arriva il vero successo. Nel 2001, infatti, interpreta Elle Woods in “La rivincita delle bionde” – iconica la sua frase “So you’re breaking up with me because I’m too… Blonde?” (“Quindi mi stai lasciando perché sono troppo bionda?”), di recente tornata in auge grazie alla piattaforma TikTok.
Consacrata come la perfetta protagonista di commedie romantiche, Reese Witherspoon nei primi anni del nuovo Millennio lavora a un film dopo l’altro: le pellicole in costume “L’importanza di chiamarsi Ernest” e “La fiera della vanità”, “Tutta colpa dell’amore”, “Una bionda in carriera”, sequel del film del 2001, e “Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line”, dove interpreta la cantautrice June Carter; il film racconta la storia di Johnny Cash e del suo rapporto d’amore rocambolesco con June. Per questa sua interpretazione, vince l’Oscar alla migliore attrice e anche il Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale.
Dal cinema alla tv: un successo continuo
Negli ultimi anni, come molti colleghi, si è spostata dal cinema alla televisione, grazie all’accresciuta popolarità dei servizi streaming e della migliore qualità dei suoi prodotti. Ricordiamo il suo ruolo di Madeline Mackenzie in “Big Little Lies”, accanto a Nicole Kidman, e “Little Fires Everywhere”, protagonista insieme a Kerry Washington di una storia toccante, ambientata in un’America buonista negli anni ’90; la serie tv è tratta dal romanzo di Celeste Ng dal titolo, in italiano, “Tanti piccoli fuochi”.
Potete vederla anche ora, mentre su Apple TV+ sta andando in onda la seconda stagione di “The Morning Show”; la trama vede i personaggi muoversi dentro e fuori il set di un popolare notiziario mattutino, i cui conduttori sono Alex Levy (Jennifer Aniston) e Mitch Kessler (Steve Carell). Quando quest’ultimo viene licenziato per comportamenti sessuali scorretti, si cerca un nuovo conduttore e questi viene trovato nella giovane e idealista Bradley Jackson, interpretata appunto da Reese Whiterspoon.
Il lavoro oltre lo schermo
Già nel Duemila, l’attrice aveva fondato la casa di produzione Type A Films, divenendo in seguito Pacific Standard, dopo la fusione con un’altra società, la Make Movies, e poi sussidiaria di Hello Sunshine, media company che tra i vari proprietari vede anche Reese Whiterspoon.
Nel 2015, ha creato Draper James, un retail brand focalizzato sulla moda e l’interior design ispirato allo stile del sud degli Stati Uniti. Inoltre, è impegnata in cause rivolte ai diritti dei bambini e delle donne. Da tempo supporta Save The Children ed è nel board del Children’s Defense Fund, un’organizzazione non-profit dedicata ai bambini.
Un percorso lungo e lastricato di grandi successi e conquiste. Reese Witherspoon ci dona l’esempio per una carriera d’oro, che per molti può essere il resoconto alla fine del cammino professionale, ma per lei sembra solo l’inizio.
di Maria Giulia Gatti