Che cosa vuol dire in fondo essere Napoletano(con la N maiuscola)? Vuol forse dire gesticolare, bere il caffè bollente in tazza rovente? Essere un po’ pizzaiolo, un po’ commediante? Un po’ musicista e un po’ marinaio? Vuol dire amare il ragù di mamma e essere devotissimo a San Gennaro? Vuole forse dire niente di tutto questo oppure l’insieme di tutto ciò?
Napoletano? E famme ‘na pizza!
Attorno a tutte queste domande riguardanti la vera essenza dell’essere partenopei si è interrogato Vincenzo Salemme: il regista e attore campano ha riflettuto a lungo attorno ai mille e mille stereotipi dell’essere napoletano e ne ha tirato fuori un grande successo, “Napoletano? E famme ‘na pizza!”, dopo il tutto esaurito nella prima parte della stagione, torna in scena a Milano per le sue prime date dal 4 al 16 gennaio al Teatro Manzoni.
Salemme, che vanta un curriculum con 28 spettacoli teatrali e 45 film (di cui 12 in qualità di regista e sceneggiatore), ha tratto questa commedia da un suo libro uscito nel 2020, una Guida ironica per sfuggire ai luoghi comuni partenopei, ma questo spettacolo oltre che un omaggio alla sua città e alla napoletanità (più presunta e “fantastica” che vera e propria), consiste anche in un mix di tutti i pezzi più scoppiettanti e esilaranti che l’attore abbia mai portato sul palcoscenico.
Dalla piccola Bacoli alla grande Compagnia di Eduardo de Filippo
Nonostante Vincenzo paia agli occhi del grande pubblico come il vero e inimitabile Napoletano DOC, l’attore (la cui ultima commedia “Con tutto il cuore” è stata vista da 150mila spettatori per un totale di 5 milioni di euro di incassi) in realtà è originario di Bacoli e in passato ha persino dovuto studiare per correggere il suo accento; ma al di là della distanza geografica, il suo cuore è sempre stato azzurro e bianco, ed è proprio Napoli che gli ha trasmesso il grande amore per il teatro, per la commedia, attraverso l’insegnamento dell’immenso Eduardo De Filippo, il suo primo mentore, che l’ha indirizzato verso il sipario e che sarebbe molto fiero della sua brillante carriera, ricca di soddisfazioni e di futuri successi (come questo).
di Alessandra Baio