Nei panni di Tammy Faye
A vederla indossare trucco pesante e unghie lunghe e colorate si fatica a riconoscerla; eppure è lei, Jessica Chastain, che si spoglia dell’innata eleganza per calarsi nel mondo patinato e stroboscopico dell’imprenditrice e cantante Tammy Faye, che, insieme al marito Jim Bakker, ha dato vita al programma televisivo evangelico di grande successo negli Stati Uniti durante gli anni Settanta e Ottanta, The PTL (Praise The Lord) Club.
Nella biopic “Gli occhi di Tammy Faye” traspare il cuore pulsante del programma, ovvero l’anima pura di Tammy, donna dotata di una fede forte e buoni propositi, capace in qualche modo di smascherare una certa ipocrisia del settore; un esempio è l’intervista, durante la rubrica da lei gestita all’interno dello show, ad un omosessuale colpito dall’AIDS, che interroga sulla propria sessualità, il coming out e l’infelice diagnosi, e ammonendo se stessa e tutti cristiani per non essere in grado di prendersi cura di questi pazienti per semplice paura, non riuscendo a mostrare loro un po’ d’amore.
Un talento che merita l’Oscar
È il 2004 quando la carriera di Jessica Chastain debutta in tv, con “Dark Shadows” e in diverse serie, quali “E.R. – Medici in prima linea”, “Veronica Mars”, “Law & Order – Il verdetto”, mentre prosegue in parallelo il lavoro in teatro, sua primissima passione. Il suo primo ruolo da protagonista al cinema arriva nel 2008 con il film “Jolene”, diretto da Dan Ireland e ispirato all’omonima canzone di Dolly Parton.
Tre anni più tardi, recita in “Take Shelter” e “The Tree of Life”; le pellicole sono presentate al Festival di Cannes e la seconda, diretta da Terrence Malick, vince la Palma d’Oro. Passano alcuni mesi e al Festival di Venezia riceve il premio Gucci Award for Women in Cinema 2011, nato proprio quell’anno. Nel frattempo negli Stati Uniti esce “The Help”, dove l’attrice recita accanto ad Emma Stone, Viola Davis e Octavia Spencer. Per il suo ruolo ottiene la prima candidatura all’Oscar come miglior attrice non protagonista, premio vinto, poi, dalla collega Octavia Spencer.
La sua carriera non conosce arresto; seguono altri film, tra cui “Le paludi della morte”, “Lawless”, “Zero Dark Thirty”, “Tar”, “La madre”, “La scomparsa di Eleanor Rigby”, “Miss Julie” e nel 2014 è nel cast di “Interstellar” di Christopher Nolan e l’anno seguente in “Sopravvissuto – The Martian” (Ridley Scott).
Arriviamo al presente: dal 3 febbraio nelle sale italiane possiamo vederla, dunque, ne “Gli occhi di Tammy Faye”, per cui la Chastain è candidata agli Oscar come migliore attrice, la cui premiazione si terrà il prossimo 27 marzo. Attendiamo invece la data di uscita per “The 355”, film in cui l’attrice interpreta un’agente della CIA che si allea con altri agenti internazionali per recuperare un’arma top secret caduta nelle mani di un pericoloso mercenario. Accanto a lei, tra gli altri, Lupita Nyong’o, Diane Kruger e Penélope Cruz.
Come riassumere, quindi, Jessica Chastain? La bellezza, l’eleganza, ma soprattutto la bravura e la tenacia, con cui studia ogni personaggio e si avvicina il più possibile a imitarne i talenti, preparandosi con costanza. E poi i suoi occhi, magnetici e profondi. Quasi unici.