Il duca: il nuovo romanzo di Matteo Melchiorre tra politica e filosofia

Questo romanzo invita a riflettere sul peso delle decisioni prese, la sua apparente classicità ripropone temi estremamente attuali di stampo politico e filosofico

di Camilla Prampolini

In un paesino di montagna della Vallorgana, immerso in un contesto quasi fiabesco, lo scrittore Matteo Melchiorre ci restituisce una realtà fuori dal tempo, con descrizioni ricche e forbite di un mondo che sembra lontano da noi, ove una volta prosperavano i nobili e le loro dinastie. I fasti del passato riecheggiano nel presente: una nobile stirpe che ha esercitato con ferocia il proprio potere sulla popolazione, delineando così, nel corso del tempo, un mondo marcato dalla miseria in una comunità montana morente. 

La trama

Il casato dei Cimamonte è il protagonista della storia che il duca cerca di riavvolgere nella sua tenuta di famiglia, tra una miglioria e l’altra della villa, nella quale studia e spolvera le carte del suo albero genealogico. Il lettore viene rapito da un’apparente monotonia di trama, un racconto di vita quotidiana nella routine delle montagne e dei boschi, intrecci semplici di storie con personaggi classici immersi in una natura forte e maestosa. Non mancano i lavori manuali e le vecchie usanze di paese, tutto sembra imperturbabile, quando un giorno bussa alla porta Nelso Tabiona.

Il boscaiolo tuttofare annuncia la grave notizia che nei boschi della Val Fonda si stanno raccogliendo ben seicento quintali di legname: il mandante è un vispo ottantenne di nome Mario Fastreda, un uomo che nella vita non ha guardato in faccia nessuno pur di guadagnare e far successo. Il nostro protagonista viene così pervaso dalla voglia di riconquistare le sue terre, con la smania di scoprire il proprio lignaggio e riprendere possesso di ciò che era suo. L’erede di un casato ormai quasi estinto, dall’aria colta e schiva, cambia radicalmente mostrandosi forte e determinato. 

Questo romanzo invita a riflettere sul peso delle decisioni prese; la sua apparente classicità ripropone temi estremamente attuali di stampo politico e filosofico; la libertà di scelta presentata, spesso comporta la limitazione di altri e soprattutto di noi stessi, e i fantasmi del passato, che sembrano perseguitare l’uomo, non sono che semplici enigmi da risolvere. Lo scrittore infatti ci insegna che «il modo giusto per liberarsi del passato non è dimenticarlo, ma conoscerlo». 

L’autore

Matteo Melchiorre è nato nel 1981. Dopo essere stato ricercatore presso l’Università degli Studi di Udine, l’Università Ca’ Foscari e lo Iuav di Venezia, è direttore dal 2018 della Biblioteca del Museo e dell’Archivio Storico di Castelfranco Veneto. Si occupa di storia economica e sociale del Medioevo e della prima età moderna, e di storia della montagna e dei boschi.  È autore di numerosi saggi storici, tra gli altri libri ha pubblicato: Requiem per un albero. Resoconto dal Nord Est ; La via di Schenèr. Un’esplorazione storica nelle Alpi (Premio Mario Rigoni Stern 2017 e Premio Cortina 2017) e Storia di alberi e della loro terra.Il duca è il suo primo romanzo Einaudi.

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