Nigo colpisce ancora, e non fallisce. Si è infatti svolta la sfilata di Kenzo per la Fashion Week parigina, sotto la direzione artistica del noto produttore discografico Tomoaki Nagao (in arte Nigo), che ha assunto la carica il 20 settembre 2021. L’evento si è svolto sotto le calde luci della Salle Pleyel di Parigi, accompagnato da una docile sinfonia di tre archi che hanno acceso l’atmosfera con toni intimi e avvolgenti, e allo stesso tempo penetranti e decisi.
La collezione esibita ha mostrato una serie di capi innovativi e originali, che rispecchiano un’attenta e contemporanea ricerca di comprensione e integrazione tra diverse culture: una filosofia creativa che coincide perfettamente con le esperienze passate del nuovo direttore creativo di Kenzo, che mostrano una ricchezza di riferimenti e apertura alla sperimentazione artistica.
Gli elementi formativi sono infusi dalla “Joie de vivre” dell’opera di Kenzo Takada negli anni ’80, periodo in cui il marchio divenne un brand cult e rivoluzionario, e sostenuti dall’unione tra la costruzione tradizionale giapponese con l’autentico abbigliamento di lavoro americano, che si traduce in una commistione di giacche college oversize, tailoring giapponese, overall minimali con chiusure a portafoglio e stampe pittoriche a fiori e a scacchi.
Emerge in questa collezione una netta influenza dell’abbigliamento britannico, che riecheggia e onora inevitabilmente l’eredità di Dame Vivienne Westwood, venuta a mancare lo scorso 29 dicembre, icona strettamente legata alla casa di moda.
Fedele all’incontro tra Oriente e Occidente, Nigo rielabora una serie di stampe d’archivio della collezione, aggiungendo il SASHIKO, una tecnica giapponese di trapuntatura nota anche come tessuto a grani di riso. Risalta una moda occidentale influenzata da quella orientale e viceversa, che si traduce in dettagli strappati alla cultura nipponica reinterpretati in chiave contemporanea.
“Il mio goal alla guida Kenzo è un focus sulla Main-line, che è quella in cui verrà messa più creatività, anche nei pezzi commerciali, facendo in modo che diventi il driver principale del business. Voglio mettere l’accento sui vestiti” ha spiegato in una recente intervista il nuovo direttore creativo, e reso concreto in questa sfilata.