Il rischio dell’iperconnettività
È un caso più unico che raro al giorno d’oggi trovare qualche giovane adolescente che non sia iscritto a una o più piattaforme social. Gli smartphone sono sicuramente la causa maggiore del tempo speso sui social dai giovani di oggi, che si possono connettere a questi canali in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Se da un lato l’essere sempre connessi può dare l’impressione di avere sempre compagnia e non essere mai soli, dall’altro può comportare spiacevoli conseguenze, poiché il giovane utente si sente quasi costretto a dover sempre rimanere online per stare al passo con i suoi follower. Questo col tempo può portare a gravi crisi di depressione, e l’utente ha paura di essere escluso dal mondo social, ha paura di sentirsi solo e di non essere più accettato dai coetanei.
Ulteriori problemi riscontrati
Oltre alla depressione, una persona sempre e costantemente connessa ai social può soffrire di alcuni disturbi fisici e psichici da non sottovalutare: forti emicranie, scarsa qualità del sonno e attacchi di panico e ansia. Dopo questa riflessione sarebbe forse il caso di porsi l’interrogativo per capire se sia davvero così necessario e benefico stare ore e ore sui social o se invece fosse forse meglio passare più tempo in compagnia di amici e conoscenti guardandosi negli occhi come ai vecchi tempi?